Il disegno di legge di Bilancio 2019 destina 305 milioni di euro al finanziamento dei Contratti di sviluppo e agli interventi nelle Aree di crisi industriale di cui alla legge 181 del 1989.
Risorse in arrivo per Contratti di sviluppo e Aree di crisi. E' quanto previsto dalla manovra 2019, trasmessa nei giorni scorsi alle Camere dopo la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
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Contratti di Sviluppo
Il disegno di legge di Bilancio stanzia 155 milioni di euro, di cui 5 milioni per l’anno 2019 e 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 per i Contratti di sviluppo, lo strumento istituito dal decreto-legge n. 112 del 2008 che finanzia la realizzazione di grandi investimenti industriali e turistici e interventi per la tutela ambientale e il risparmio energetico.
Confermate le caratteristiche generali del Contratto di sviluppo e le sue modalità attuative, così come le agevolazioni concedibili, cioè sovvenzioni e contributi in conto interessi, prestiti e garanzie, anche in combinazione tra loro. In base alle stime del Governo, le risorse stanziate potrebbero essere utilizzate per i due terzi per la concessione di contributi a fondo perduto e per la quota restante per i finanziamenti agevolati.
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Aree di crisi
La manovra incrementa inoltra la dotazione del Fondo Crescita Sostenibile per il finanziamento degli interventi destinati alla riconversione e alla riqualificazione produttiva delle Aree di crisi industriale di cui alla legge 181 del 1989.
I programmi finanziabili possono riguardare nuove unità produttive e ampliamenti finalizzati alla produzione di beni e servizi, interventi per la tutela ambientale e progetti di innovazione di processo, con l'obiettivo di sostenere l’occupazione e gli investimenti nei territori colpiti da crisi produttiva.
Le risorse aggiuntive ammontano a 100 milioni di euro per l’anno 2019 e a 50 milioni di euro per il 2020, di cui si ipotizza 101 milioni di euro per l'erogazione dei finanziamenti agevolati e 49 milioni per la concessione di contributi a fondo perduto.
Un decreto del ministro dello Sviluppo economico stabilirà la ripartizione delle risorse tra gli interventi da attuare per le situazioni di crisi industriale complessa e quelli da destinare alle Aree di crisi non complessa.
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