Già annunciato da Juncker durante il discorso sullo Stato dell'Unione, il nuovo quadro normativo per il controllo degli investimenti esteri - EU framework investment screening - è stato ufficialmente presentato oggi a Bruxelles.
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Lo suggerivano già la scorsa settimana fonti ufficiali europee e lo annunciava ieri il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker nel suo discorso a Strasburgo sullo Stato dell'Unione. Il tanto atteso meccanismo per il controllo degli investimenti esteri in UE è finalmente pronto. La presentazione ufficiale del pacchetto di misure c'è stata oggi a Bruxelles.
Contesto: le richieste di Italia, Francia e Germania
La questione di un maggiore controllo sugli investimenti da Paesi terzi in entrata in UE è al centro del dibattito europeo da parecchi mesi. E' di un paio di settimane fa la lettera con cui la ministra dell'economia tedesca Brigitte Zypries esortava il presidente Juncker a mettere in campo strumenti più efficaci per il controllo degli investimenti provenienti dall'estero. L'apertura dei mercati, si leggeva nella missiva proveniente da Berlino, non può essere "a senso unico".
Nella richiesta di un intervento più efficace da parte dell'Esecutivo UE su “investimenti considerati ostili o problematici su asset strategici” europei, Berlino non è mai stata sola. Era infatti firmata anche dai ministri di Italia e Francia – oltre che, per l'appunto, Germania – una precedente lettera, inviata a febbraio alla commissaria europea per il Commercio Cecilia Malmstroem per chiedere regole più rigide in grado di appianare le disparità nell'apertura dei mercati e risolvere la questione.
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La prova più eclatante di questa disparità arriva, ancora una volta, dalla Cina.