Un gruppo di oltre 200 attori del settore finanziario ha firmato una dichiarazione congiunta indirizzata alla Commissione UE, sottolineando la necessità di evitare che il pacchetto Omnibus, atteso a fine mese nel quadro degli sforzi dell’Unione per la competitività, indebolisca “l’integrità e l’ambizione” della finanza sostenibile europea.
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L’appello sulla “Proposta Omnibus” - che prevede una semplificazione della normativa sulla sostenibilità dell’Unione - è promosso dall’Institutional Investors Group on Climate Change (IIGCC), dal Forum europeo per gli investimenti sostenibili (Eurosif) e da Principle for Responsible Investments (PRI), tre delle principali organizzazioni europee di investitori.
Il timore degli oltre 200 investitori, tra cui 162 asset manager e asset owner che gestiscono complessivamente circa 6,6 trilioni di euro di asset, è che un corpo legislativo indebolito da una revisione normativa troppo massiccia possa avere delle ripercussioni negative sugli investimenti a sostegno del Green Deal e sulla competitività economica dell’UE. L’invito ai legislatori è quindi quello di concentrarsi su modifiche mirate e su una guida chiara alle imprese per l’implementazione della normativa europea.
La pubblicazione da parte della Commissione del “Simplification Omnibus Package” è attesa per il prossimo 26 febbraio, quando dovrebbe essere svelato anche il Clean Industrial Deal, un piano volto a decarbonizzare il settore industriale europeo promuovendo lo sviluppo delle tecnologie pulite.
L’appello lanciato dagli investitori a Bruxelles è particolarmente rilevante dal momento che, come sottolineato nello stesso documento, il ruolo degli investitori è fondamentale per sostenere la transizione e la resilienza economica dell’Unione. In particolare, nella dichiarazione i firmatari evidenziano che, “per mantenere la leadership globale dell’Europa, come evidenziato nel Rapporto Draghi, l’UE deve colmare un deficit di investimenti annuo stimato tra 750 e 800 miliardi di euro. Iniziative come il Clean Industrial Deal saranno fondamentali per garantire la competitività a lungo termine dell’industria europea a zero emissioni e la sua resilienza economica. Tuttavia, la maggior parte del capitale necessario dovrà provenire dal settore privato, con gli investitori che svolgeranno un ruolo essenziale nell'orientare i fondi verso soluzioni climatiche e settori ad alta crescita”.