Pacchetto Omnibus: gli investitori chiedono cautela nella revisione delle norme UE sulla sostenibilità

|Norme|05 febbraio 2025

Foto di Scott Graham da UnsplashUn gruppo di oltre 200 attori del settore finanziario ha firmato una dichiarazione congiunta indirizzata alla Commissione UE, sottolineando la necessità di evitare che il pacchetto Omnibus, atteso a fine mese nel quadro degli sforzi dell’Unione per la competitività, indebolisca “l’integrità e l’ambizione” della finanza sostenibile europea. 

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L’appello sulla “Proposta Omnibus” - che prevede una semplificazione della normativa sulla sostenibilità dell’Unione - è promosso dall’Institutional Investors Group on Climate Change (IIGCC), dal Forum europeo per gli investimenti sostenibili (Eurosif) e da Principle for Responsible Investments (PRI), tre delle principali organizzazioni europee di investitori.

Il timore degli oltre 200 investitori, tra cui 162 asset manager e asset owner che gestiscono complessivamente circa 6,6 trilioni di euro di asset, è che un corpo legislativo indebolito da una revisione normativa troppo massiccia possa avere delle ripercussioni negative sugli investimenti a sostegno del Green Deal e sulla competitività economica dell’UE. L’invito ai legislatori è quindi quello di concentrarsi su modifiche mirate e su una guida chiara alle imprese per l’implementazione della normativa europea.

La pubblicazione da parte della Commissione del “Simplification Omnibus Package” è attesa per il prossimo 26 febbraio, quando dovrebbe essere svelato anche il Clean Industrial Deal, un piano volto a decarbonizzare il settore industriale europeo promuovendo lo sviluppo delle tecnologie pulite. 

L’appello lanciato dagli investitori a Bruxelles è particolarmente rilevante dal momento che, come sottolineato nello stesso documento, il ruolo degli investitori è fondamentale per sostenere la transizione e la resilienza economica dell’Unione. In particolare, nella dichiarazione i firmatari evidenziano che, “per mantenere la leadership globale dell’Europa, come evidenziato nel Rapporto Draghi, l’UE deve colmare un deficit di investimenti annuo stimato tra 750 e 800 miliardi di euro. Iniziative come il Clean Industrial Deal saranno fondamentali per garantire la competitività a lungo termine dell’industria europea a zero emissioni e la sua resilienza economica. Tuttavia, la maggior parte del capitale necessario dovrà provenire dal settore privato, con gli investitori che svolgeranno un ruolo essenziale nell'orientare i fondi verso soluzioni climatiche e settori ad alta crescita”.

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