
Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione non legislativa in cui da un lato accoglie con favore la proposta della Commissione UE di rilanciare nel periodo 2021-2027 il programma Garanzia giovani, dall'altro deplora il fatto che, nelle sue conclusioni del 21 luglio, il Consiglio europeo abbia ridotto, dal 15 al 10% le risorse in gestione condivisa del Fondo sociale europeo Plus (FSE+) destinate a sostenere l'occupazione giovanile.
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Parlamento UE, rafforzare Garanzia giovani post 2020
Alla luce del crescente tasso di disoccupazione giovanile in Europa, che ad agosto ha raggiunto il 17,6% (in aumento rispetto al 14,9% precedente la crisi COVID-19) e in Italia sale al 32,1%, ridurre i fondi del FSE+ è "totalmente in contraddizione con l'ambizione dell'Unione di investire nei giovani".
Secondo gli eurodeputati, quindi, per sostenere i cittadini europei più giovani bisogna prima di tutto rafforzare - nell'ambito del Quadro finanziario pluriennale post 2020 (MFF 2021-2027) - il finanziamento di Garanzia giovani, che finora ha aiutato 24 milioni di giovani a ricevere formazione, istruzione o lavoro.
L'Europarlamento suggerisce anche di inserire lo strumento all'interno di un sistema coerente di politiche sociali e assistenziali affinché i cosiddetti NEET possano accedervi, ed esorta gli Stati membri a garantire che i giovani che si iscrivono ai programmi di garanzia a loro dedicati ricevano “offerte di lavoro, formazione, apprendistato o tirocinio qualitativamente valide, diversificate e personalizzate, con un'equa remunerazione”.
Inoltre, per contrastare il fenomeno di stage, tirocini e apprendistati non retribuiti - che costituisce una forma di sfruttamento del lavoro dei giovani e una violazione dei loro diritti - gli eurodeputati invitano la Commissione a presentare un quadro giuridico che sia efficace e applicabile per la messa al bando di questa pratica.