A marzo la plenaria del Parlamento europeo voterà una relazione della commissione Occupazione e Affari sociali che chiede un Fondo sociale europeo Plus rafforzato nell'ambito del prossimo Quadro finanziario pluriennale, il QFP 2028-2034. Più risorse per Child Guarantee, Garanzia Giovani e crisi abitativa e un deciso no alla fusione con altri fondi dell'FSE+, che deve rimanere autonomo e in gestione condivisa.
Pressing del Comitato delle Regioni contro la centralizzazione della Coesione
Per proteggere le priorità sociali dell'UE e affrontare sfide come i cambiamenti climatici e la digitalizzazione, investendo nelle persone e nelle competenze, la prossima Politica di Coesione dovrà poter contare su un Fondo sociale europeo autonomo e rafforzato. Ecco una sintesi delle richieste del Parlamento europeo.
FSE+ post 2027: più risorse e gestione condivisa
Anzitutto, la commissione Employment and Social Affairs (EMPL) del Parlamento chiede per il Fondo sociale europeo post 2027 risorse adeguate, nello specifico raddoppiate rispetto all'attuale programmazione. Nel settennato 2021-2027 la dotazione a carico del bilancio UE ammonta a 95,1 miliardi, che diventano circa 142 miliardi con il cofinanziamento degli Stati membri, e a cui si aggiungono i quasi 762 milioni della componente Occupazione e Innovazione sociale (EaSI).
L'FSE+ 2028-2034 dovrà inoltre basarsi su un modello di governance condivisa, che dia spazio alle specificità nazionali, regionali e locali nei programmi operativi.