Asili nido, satelliti, ferrovie, colonnine di ricarica, ecobonus e sismabonus. Sono alcuni dei 10 progetti su cui Palazzo Chigi ha proposto di intervenire con modifiche mirate per accedere alla quarta rata di fondi PNRR. Richiesta che ha ottenuto il via libera del Consiglio dell'Unione.
L’11 luglio l’Italia ha chiesto di modificare 10 dei 27 obiettivi relativi alla quarta rata del PNRR. Richiesta che il 18 luglio ha ottenuto una valutazione positiva da parte della Commissione europea, avallata il 19 settembre anche dal Consiglio.
Come funziona la modifica della quarta rata?
Una nota del dipartimento per le politiche europee fa il punto su come si è arrivati a chiedere la modifica di 10 progetti.
I primi passi sono stati mossi tra marzo e aprile, quando il Governo ha portato avanti interlocuzioni con la Commissione europea per rivedere gli obiettivi di giugno, legati alla richiesta per la quarta rata di pagamento dei fondi PNRR.
Le modifiche proposte, si legge in una nota del dipartimento per le politiche europee, consentono “all'Italia di presentare regolare richiesta di pagamento per l'intero importo della quarta rata, preservando così il contributo finanziario previsto per il Paese”.
Detto in altri termini, il Governo non sembra intenzionato a lasciare indietro alcun progetto né a definanziare o incassare rate più basse di quanto previsto.
Chiarimento cui ne va aggiunto un altro, altrettanto importante, indicato dal ministro responsabile del PNRR, Raffaele Fitto, in conferenza stampa: la modifica della quarta rata nulla toglie al percorso di modifica del PNRR e al percorso del REPowerEU. Un dossier ben più strutturato quello relativo alla revisione complessiva del Piano e alla parallela redazione della sua costola energetica, presentato alla Commissione europea il 7 agosto.
I 10 obiettivi PNRR da modificare
Veniamo quindi al punto e inquadriamo le 10 modifiche proposte dal Governo e che hanno ottenuto la luce verde di Commissione e Stati membri. 10 modifiche relative sia a circostanze oggettive che hanno imposto la revisione degli obiettivi sia mere correzioni formali, nel pieno rispetto della normativa UE sul dispositivo di ripresa e resilienza.
Progetto Cinecittà
La revisione del progetto Cinecittà è duplice ma, in entrambi i casi, si tratta di ritocchi formali più che sostanziali.
La prima modifica riguarda la correzione del numero di investimento presente nella sezione "C.3. Descrizione delle riforme e degli investimenti relativi al prestito".
La seconda consiste soltanto nel cambio di denominazione del soggetto attuatore, da "Istituto Luce Studios" a "Cinecittà S.p.A.".
Satelliti e space economy
Anche per quanto riguarda il progetto legato alla tecnologia satellitare e alla space economy le proposte di modifica si muovono su due binari e hanno ad oggetto la descrizione della misura presente nella versione aggiornata dell'allegato alla CIDe, in particolare, i progetti SatCom e Osservazione della Terra.
Per quanto riguarda SatCom, è stata ridefinita la misura tenendo in considerazione i recenti sviluppi del mercato, così da evitare sovrapposizioni con gli investimenti privati in corso nel settore dell'Internet of Things, basato su piccoli satelliti, oltre che per contribuire in modo più efficace alla iniziativa europea "Secure Connettivity".
Quanto al progetto Osservazione della Terra la correzione proposta riguarda un semplice errore materiale in quanto l'incubatore nel Sud Italia, sin dall'inizio, è finanziato esclusivamente con risorse del Fondo Complementare ed era stato erroneamente incluso tra i progetti finanziati con risorse PNRR.
Asili nido
Una novità importante riguarda invece il piano asili nido, progetto da subito travagliato e oggetto di accese polemiche.
Dal 2021 sono stati emanati i bandi per selezionare proposte di interventi finalizzati ad incrementare o riqualificare i posti negli asilo nido. La selezione dei progetti doveva concludersi a marzo 2022 ma i bandi sono stati riaperti più volte e la graduatoria definitiva è arrivata solo a ottobre dello scorso anno.
I Comuni, soggetti attuatori degli interventi, hanno avviato le progettazioni, su cui però hanno inciso negativamente gli aumenti dei costi delle materie prime causati dalla guerra in Ucraina; ciò ha comportato la necessità, per i soggetti attuatori, di rivedere i numeri dei nuovi posti aggiuntivi creati con un rallentamento delle procedure di affidamento.
I ritardi accumulati hanno indotto quindi il Governo a allungare la vita del progetto asili nido. La modifica introdotta, specifica la nota del dipartimento politiche europee, “non definanzia nessun intervento ma per raggiungere l'obiettivo finale impegna il governo a emanare un nuovo bando di selezione degli interventi”.
Come riportato nel documento del Consiglio relativo alla richiesta di modifica dei 10 progetti, l'Italia si impegna a pubblicare nuove gare d'appalto, al fine di garantire l'effettiva attuazione della misura e raggiungere l'obiettivo previsto dal PNRR nel quarto trimestre del 2025. Cambia quindi la descrizione della misura, che inizialmente faceva riferimento all'aggiudicazione di tutti gli appalti per gli interventi ammissibili per procedere quindi all'avvio di gare successive nel 2023 e nel 2024: un ritocco del traguardo che permette di adeguare la prima serie di interventi ammissibili nell'aggiudicazione dei contratti per asili nido e strutture prescolastiche, nonché per i servizi di educazione e cura per la prima infanzia.
Ferrovie
Modifiche in vista anche per il progetto di rinnovo del parco ferroviario di trasporto pubblico regionale. La proposta di modifica intende chiarire la composizione del materiale rotabile (treni e carrozze) da acquistare proponendo una formulazione più aderente alle finalità dell'investimento e delle tipologie di servizio reso. In particolare, la composizione aggiornata del materiale rotabile consiste nell'entrata in servizio di almeno 53 treni passeggeri a emissioni zero e di altre 100 carrozze per il servizio universale.
Treni a idrogeno
Sempre in ambito ferroviario, il progetto di sperimentazione dell'idrogeno per la mobilità ferroviaria viene riformulato nella sua descrizione alla luce degli esiti del processo di selezione delle proposte e in linea con i progetti selezionati, anche tenendo conto della natura sperimentale della misura.
Quanto alla localizzazione degli interventi si è previsto che gli stessi possano essere realizzati preferibilmente in prossimità dei siti locali di produzione di idrogeno verde e/o delle stazioni autostradali di rifornimento di idrogeno e che si possano prevedere misure per la ricerca e sviluppo.
Inoltre, alla luce della revisione del quadro giuridico relativo all'idrogeno e soprattutto alla luce dell'adozione delgli atti delegati 2023/1184 (che definiscono cosa si intende per idrogeno rinnovabile e stabiliscono le regole d’ingaggio affinché i carburanti possano essere conteggiati ai fini del conseguimento dell'obiettivo degli Stati membri per le energie rinnovabili), l'Italia ha chiarito che nell'attazione della misura sarà utilizzato l'idrogeno rinnovabile.
Ecobonus e sismabonus
Il PNRR inizialmente prevedeva il rafforzamento dell'Ecobonus e del Sismabonus per l'efficienza energetica e la sicurezza degli edifici.
Non essendo però chiaro il contributo alla transizione ecologica fornito dal sismabonus, si è scelto di aumentare l'obiettivo dell'ecobonus. Di conseguenza, l'obiettivo degli interventi di efficienza energetica è incrementato per compensare l'eliminazione della parte relativa agli interventi mirati a ridurre il rischio sismico. Le modifiche interessano anche il superbonus, come ricostruito in questo articolo.
Colonnine di ricarica
Alla luce dei risultati non proprio rosei dei bandi PNRR per le colonnine di ricarica elettrica la proposta di modifica consente di allineare l'obiettivo agli esiti delle procedure di selezione e impegna il Governo a pubblicare nuovi bandi per consentire il raggiungimento dell'obiettivo finale.
Anche in questo caso, precisa il Governo, non si tratta di ridurre le risorse finanziarie a disposizione, ma di adeguare agli esiti di una procedura ad evidenza pubblica un obiettivo intermedio per consentire il pieno raggiungimento del target finale.
Per essere più precisi, come riportato nel documento del Consiglio, "l'Italia ha chiesto che la descrizione del traguardo intermedio sia modificata, rinviando la costruzione di infrastrutture di ricarica sulle autostrade, eliminando così l'elemento costitutivo relativo all'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per l'installazione di 2.500 infrastrutture di ricarica rapida per veicoli elettrici sulla rete autostradale, e aumentando il numero di infrastrutture di ricarica nei centri urbani (che dovrebbe passare ad almeno 4.700 rispetto alle 4000 inizialmente previste)".
Idrogeno nei settori hard-to-abate
Di carattere formale ma con conseguenze sostanziali la modifica che riguarda la misura per l’uso dell’idrogeno nei settori industriali più difficili da decarbonizzare. La modifica riguarda la descrizione della misura per allineare il testo al DNSH, prevedendo espressamente che "nessun gas naturale deve essere utilizzato per la produzione di idrogeno da utilizzare nella riduzione diretta del ferro".
Povertà educativa nel Mezzogiorno e terzo settore
Modifiche anche per gli interventi socio-educativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore. Le proposte di modifica sono due e riguardano aspetti formali.
Innanzitutto la possibilità di pubblicare avvisi di almeno 50 milioni di euro, superando quindi la formulazione attuale che prevede un importo pari esattamente a 50 milioni di euro, così da consentire un migliore utilizzo della dotazione della misura complessiva pari a 220 milioni di euro.
La seconda rettifica chiarisce che i progetti avranno luogo in una delle aree individuate nella CID, in modo da allineare la descrizione della misura a quella dell'obiettivo previsto.
Creazione di imprese femminili
Un'ulteriore modifica riguarda la misura per lo sviluppo dell’imprenditoria femminile. Con riferimento all'investimento "Creazione di imprese femminili" nell'ambito della componente 1 della missione 5 del PNRR, "le imprese hanno presentato un numero di richieste di pagamenti anticipati inferiore al previsto" e c'è stato "un rallentamento delle richieste di pagamento da parte delle imprese, con ripercussioni sul calendario degli esborsi, a causa del mutato contesto economico per quanto riguarda i costi e la disponibilità di garanzie bancarie, nonché dei tempi più lunghi necessari per acquistare materie prime e beni strumentali".
L'Italia ha quindi chiesto che il nome dell'obiettivo sia modificato da "Per le imprese, aver ricevuto sostegno finanziario tramite il Fondo Impresa donna" in "sono stati impegnati i fondi per il sostegno finanziario alle imprese".
Inoltre, l'Italia ha proposto, in quanto migliore alternativa emersa durante l'attuazione della misura, di mantenere separati i due strumenti esistenti (Nito-ON e Smart&Start) e il nuovo fondo (Fondo imprese femminili). Pertanto, la creazione di una struttura di finanziamento generale (il Fondo impresa donna) è stata ritenuta superflua, in quanto avrebbe comportato inutili oneri amministrativi.
Infine, l'Italia ha proposto di eliminare una specifica inclusa nella descrizione dell'obiettivo della misura relativa al contributo dei tre strumenti oggetto della misura al conseguimento dell'obiettivo, in quanto tali strumenti sono orientati alla domanda e il nuovo fondo si è dimostrato più attraente per il mercato.
Alloggi universitari
Inizialmente non inclusa tra le modifiche previste per accedere alla quarta rata, ma poi aggiunta in fase di negoziazione con la Commissione europea, è la misura relativa agli alloggi universitari. Un progetto di riforma che intende incentivare la realizzazione, da parte dei soggetti privati, di strutture di edilizia universitaria, aumentando così l'offerta di alloggi per gli studenti.
Legato inizialmente alla terza rata, il progetto è stato inserito come nuova milestone nella quarta. Nel documento della Commissione europea, infatti, figura la modifica in questione, cui è legata la necessità di indire ulteriori gare d'appalto per conseguire gli obiettivi della misura entro il calendario concordato.
Il documento del Consiglio relativo alle richieste di modifica del PNRR
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