La plenaria del Parlamento europeo ha approvato il proprio parere sulla proposta per il Quadro finanziario 2021-2027. No ai tagli a PAC e Coesione prospettati dalla Commissione europea, accusata di scarsa trasparenza sull’effettiva entità del prossimo bilancio UE.
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Con 409 voti a favore, 213 contrari e 61 astensioni, l'Aula del Parlamento europeo approva la risoluzione non legislativa sul prossimo bilancio a lungo termine dell’UE, il Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027, e conferma il proprio scetticismo sulle proposte della Commissione europea.
In occasione della presentazione delle proposte in plenaria, il 2 maggio, il numero uno del PE Antonio Tajani aveva riconosciuto all'Esecutivo il merito di aver proposto un bilancio politico, ma aveva sottolineato la richiesta degli eurodeputati di un QFP pari all'1,3% del Pil dell’UE e la contrarietà ai tagli a Coesione e PAC.
Una posizione ribadita dal voto in plenaria di oggi, sulla base del lavoro della commissione Bilanci, che nelle scorse settimane ha denunciato la scarsa trasparenza della Commissione nella presentazione degli stanziamenti. Gli importi non sono chiari, nè comparabili, hanno sottolineato gli eurodeputati, i tagli a Politica agricola comune (PAC) e Politica di Coesione sono più severi di quanto annunciato dalla Commissione e le risorse sono insufficienti per conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
“Un’Europa che guardi al futuro, ha bisogno di una visione chiara, orientata a dare risposte efficaci ai cittadini. Il primo cambiamento che dobbiamo promuovere è avere un bilancio politico, con risorse adeguate che riflettano le priorità degli europei su sicurezza, difesa, immigrazione, disoccupazione o lotta al cambiamento climatico”, ha dichiarato Tajani, commentando il voto dell’Aula.
L'entità dei tagli a Coesione e PAC
La risoluzione vuole riaffermare la posizione del PE circa le esigenze per il futuro dell’Unione, ha detto Isabelle Thomas (S&D), responsabile del testo insieme all’eurodeputato Jan Olbrycht (PPE) nel corso della discussione in plenaria.
Il gioco a cui si è prestata la Commissione nella sua proposta, dissimulando i tagli, non è serio, ha proseguito Thomas. Se infatti si applica lo stesso metodo di calcolo, quello che tiene conto dell’inflazione e dell’uscita dal Regno Unito, per comparare le cifre dell’attuale QFP e quelle del bilancio proposto dalla Commissione per il periodo 2021-2027, emerge un taglio del 15% per la PAC e del 10% per la Coesione, contro il 5% e il 7% annunciati il 2 maggio dalla Commissione.
Più in dettaglio, ha proseguito l’eurodeputata, i tagli sono del 27% per il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), del 6% per il Fondo sociale europeo (FSE), del 45% per il Fondo di Coesione (FC). In generale, ha precisato, la proposta reale della Commissione comporta un bilancio UE pari all’1,08% del Pil e non al 1,1%.
Per molti eurodeputati la proposta della Commissione non è abbastanza ambiziosa anche in termini di contenuti, oltre che a livello finanziario. Se si guarda alla Politica di Coesione, ad esempio, non si tratta solo di un taglio dei fondi, ma di un cambiamento dell’impianto della Politica stessa, ha sottolineato il correlatore della risoluzione Jan Olbrycht (PPE).
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Tajani, ripensare le risorse proprie
I tagli a PAC e Coesione non sono gli unici bersagli della risoluzione. Il Parlamento chiede più fondi per rafforzare la leadership tecnologica e scientifica europea, per gli investimenti in formazione e nel digitale, per il sostegno alle PMI, ha dichiarato Tajani, sollecitando anche l’istituzione di un fondo specifico per il turismo e finanziamenti triplicati per il programma Erasmus.
Quanto alle modalità di reperimento delle risorse aggiuntive, il PE ha ribadito l’importanza di riformare il sistema delle risorse proprie senza scaricare sulle tasche dei cittadini le conseguenze della Brexit. “Giganti del web, transazioni finanziarie a carattere speculativo, chi inquina con plastica non biodegradabile, devono dare un giusto contributo. Siamo preoccupati che la Commissione europea non abbia incluso la recente proposta per una web tax nel pacchetto delle nuove risorse proprie”, ha detto Tajani, sottolineando che le decisioni su spese e entrate devono essere trattate in un unico pacchetto e che non ci sarà accordo sul futuro Quadro finanziario pluriennale se, contemporaneamente, non verrà adottato il sistema di risorse proprie.
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A questo punto spetta al Consiglio concordare la sua posizione sul prossimo QFP, che poi richiederà il consenso del Parlamento per essere approvata. Gli eurodeputati hanno chiesto di avviare il prima possibile i colloqui con il Consiglio e la Commissione, per cercare di raggiungere un accordo prima delle elezioni europee del 2019 ed evitare che il rinnovo delle istituzioni europee costringa a ripartire da capo, ritardando drammaticamente l'adozione del nuovo bilancio UE.