Incentivi rinnovabili – sui decreti obiettivi centrati a meta’

|Novità|05 marzo 2018

Decreto rinnovabiliAggiornato il 7 marzo 2018 Firmati i decreti per la promozione del biometano nei trasporti e le agevolazioni per le imprese “gasivore”. E, stando a un tweet di Calenda, anche il decreto rinnovabili. Ma l'iter è ancora lungo.

Incentivi rinnovabili – Calenda, decreto prima del 4 marzo

Un rush finale prima delle elezioni. Lo aveva promesso il ministro dello Sviluppo economico uscente Carlo Calenda nei giorni scorsi, e in parte il bersaglio è stato centrato. Nella serata di venerdì sono infatti stati firmati i decreti per la promozione dell’uso del biometano nel settore dei trasporti e le agevolazioni per le imprese a forte consumo di gas naturale.

Quanto al dossier più atteso, il cosiddetto decreto rinnovabili per l’incentivazione delle FER elettriche, l’intento di chiudere la partita prima delle elezioni è riuscito solo a metà. In questo caso, come per il decreto correttivo sui Certificati bianchi, il MISE ha avviato la procedura di concertazione con il Ministero dell’Ambiente.

Rispondendo ad un utente su Twitter il 6 marzo, Calenda ha fatto sapere di aver firmato anche il decreto rinnovabili. Ma ancora sul sito del Ministero il testo non è disponibile.

Decreto rinnovabili: la strada è ancora lunga

Calenda ha firmato la lettera di richiesta al Ministero dell’Ambiente per il concerto preliminare sullo schema di decreto (cosiddetto FER1) che regola, per il triennio 2018-2020, l’incentivazione delle rinnovabili elettriche più vicine alla competitività: eolico onshore, solare fotovoltaico, idroelettrico, geotermia tradizionale, gas di discarica e di depurazione.

L’accesso agli incentivi avverrebbe prevalentemente tramite procedure competitive basate su criteri economici, in modo da stimolare la riduzione degli oneri sulla bolletta e l’efficienza nella filiera di approvvigionamento dei componenti; saranno tuttavia valorizzati anche criteri di selezione ispirati alla qualità dei progetti e alla tutela ambientale e territoriale.

Una volta acquisito il concerto del ministro dell'Ambiente, si avvierà il confronto con le Regioni, l'Autorità per l'energia e la Commissione europea cui il regime d'aiuto sarà notificato. Insomma, l’iter è ancora lungo.

L’obiettivo - si legge in una nota del MISE - è quello di massimizzare la quantità di energia rinnovabile prodotta, facendo leva proprio sulla maggiore competitività di tali fonti. La potenza messa a disposizione sarebbe di oltre 6.000 MW, che potrebbe garantire una produzione aggiuntiva di quasi 11 TWh di energia verde.

Anche per i Certificati bianchi c’è da attendere

Firmata anche la lettera di richiesta al Ministero dell’Ambiente per il concerto preliminare sullo schema di decreto correttivo del meccanismo dei Certificati Bianchi, o titoli di efficienza energetica (TEE), titoli negoziabili che certificano il conseguimento di risparmi energetici negli usi finali di energia attraverso interventi e progetti di incremento di efficienza energetica.

Il provvedimento fa seguito a precedenti azioni di verifica sulla regolarità dell’andamento del mercato promosse dal MISE a partire dal mese di novembre 2016, in relazione all’aumento dei prezzi. Nonostante l’esito positivo di tali verifiche, il continuo aumento di prezzo dei titoli e le previsioni aggiornate del GSE sui volumi dei certificati bianchi attesi per i prossimi anni rendono necessario introdurre delle modifiche al sistema attuale, come già peraltro previsto nella SEN 2017.

L’obiettivo è quello di favorire una maggiore offerta di Certificati sulle piattaforme di scambio, introducendo in particolare una revisione della metodologia di valutazione dei progetti alla luce degli indirizzi contenuti nella proposta di revisione della direttiva sull’efficienza energetica e l’arricchimento delle tipologie di progetti ammissibili.

Sono anche previsti strumenti volti a favorire un riequilibrio del mercato, anche con un ruolo di compensazione attribuito al GSE, e interventi di completamento dell’attuale regolamentazione, tra cui in particolare l’individuazione del valore massimo per il contributo tariffario. Sono previste, inoltre, disposizioni per favorire una maggiore semplificazione e trasparenza del meccanismo.

Avanti su biometano nei trasporti...

Firmato invece il decreto interministeriale per la promozione dell’uso del biometano e degli altri biocarburanti avanzati nel settore dei trasporti. Si tratta di un provvedimento particolarmente atteso sia dal settore agricolo che da quello che si occupa della gestione del ciclo dei rifiuti.

Legge Bilancio 2018 – incentivi per biomasse, biogas e bioliquidi

Con il decreto l’Italia si pone l’obiettivo del 10% al 2020 del consumo di energie rinnovabili nel settore dei trasporti, al cui interno è stato fissato il sub target nazionale per il biometano avanzato e gli altri biocarburanti avanzati, pari allo 0,9% al 2020 e all’1,5% a partire dal 2022.

Il provvedimento è in linea con quanto previsto dalle Direttive UE sulla promozione dell’energia da fonte rinnovabile e dalla cosiddetta direttiva “ILUC”, relativa ai biocarburanti e al cambiamento indiretto di destinazione dei terreni, e di fatto anticipa quanto si sta decidendo a Bruxelles nella discussione sulla nuova proposta di direttiva sulle rinnovabili.

Il meccanismo previsto nel decreto non incide sulle bollette del gas né dell’elettricità: infatti viene finanziato esclusivamente dai “soggetti obbligati” (operatori economici che vendono benzina e gasolio, e che quindi hanno da tempo l’obbligo di immetterne una parte sotto forma di biocarburanti, che quindi è oggi già incluso nel prezzo finale alla pompa).

E’ inoltre previsto che si sostituiscano biocarburanti per lo più di importazione (biodiesel) con biometano prodotto sul territorio nazionale, promuovendo la filiera nazionale, aiutando il ciclo dei rifiuti (FORSU) e gli agricoltori nazionali.

… e imprese gasivore

Calenda ha firmato, in applicazione della legge europea 2017, il decreto interministeriale che avvia l’iter di revisione del sistema dei corrispettivi pagati dalle imprese industriali a forte consumo di gas naturale, al fine di stabilire un sistema di agevolazioni analogo a quello previsto per le imprese energivore e finanziare le misure di decarbonizzazione.

Con il decreto, che sarà notificato alla Commissione europea, viene rivista la definizione di impresa “gasivora” per uniformarla a quella contenuta nelle Linee Guida UE in materia di aiuti di stato nel settore energetico e vengono fissati i criteri generali relativi alla cumulabilità delle agevolazioni per le imprese a forte consumo di gas naturale, qualora siano attive per esse anche quelle relative al costo dell’energia elettrica.

Il decreto, inoltre, stabilisce per le imprese che utilizzano il gas naturale come materia prima per uso non combustibile (tra cui la chimica e i fertilizzanti) e con consumi superiori ad una determinata soglia, le modalità attraverso cui l’ARERA potrà introdurre l’esenzione dal pagamento delle specifiche componenti tariffarie a copertura degli stessi oneri di decarbonizzazione.

Elenco dei soggetti abilitati alla vendita di energia elettrica

Calenda ha infine firmato la lettera di richiesta di parere al Consiglio di Stato prima dell’emanazione del decreto previsto dalla Legge Concorrenza che prevede l’istituzione dell’Elenco dei soggetti abilitati alla vendita di energia elettrica sulla base di requisiti tecnici, finanziari e di onorabilità.

I requisiti per l’iscrizione e per la permanenza nell’elenco sono funzionali a indicare l’adeguatezza delle imprese di vendita a operare nei mercati e a garantire affidabilità delle controparti commerciali.

Obiettivo primario è aumentare la fiducia dei clienti finali nei confronti del mercato e qualificare il segmento della vendita, rafforzando le garanzie per il sistema.