Nonostante un quadro di crescita globalmente condivisa, che si riflette positivamente su export e investimenti, SACE invita le imprese italiane a non sottovalutare i fattori di rischio di una situazione apparentemente favorevole ma potenzialmente fragile.
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E' Adelante con juicio (Avanti con giudizio) il sottotitolo della Mappa dei Rischi SACE 2018, che analizza i profili di rischio creditizio di 198 Paesi del mondo. Grazie ad una crescita globale finalmente rafforzata nel 2017 “il miglioramento congiunturale si è riflesso sugli scambi internazionali, con benefici significativi sull’export di molti Paesi, tra cui l’Italia”, si legge nel rapporto di SACE, società specializzata nell'export credit che, insieme a SIMEST, costituisce il Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo CDP (Cassa Depositi e Prestiti).
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Tuttavia, mette in guardia SACE, si è in una fase economica simile a quella pre-crisi, e cioè “apparentemente molto favorevole” ma potenzialmente foriera di “forti squilibri”. Di fatto, spiega meglio il rapporto, si tratta di una “fase del ciclo economico che potrebbe rivelarsi fragile”, poiché “funziona solo con una crescita moderata”.