
Si tratta della quarta riunione del Tavolo partito nel gennaio 2023 per rispondere alla sfida della transizione digitale ed ecologica della moda, occasione in cui il ministro Urso ha ricordato i fondi già destinati al settore per il 2025: 100 milioni per i Contratti di sviluppo, 100 milioni per i Mini contratti di sviluppo, 15 milioni per accompagnare la transizione ecologica e digitale delle imprese, 30,5 milioni per promuovere la sostenibilità, per un totale di circa 250 milioni.
Nello specifico, i 100 milioni per i mini contratti di sviluppo provengono dal Ddl PMI approvato dal Cdm del 14 gennaio, che attiva la misura per gli investimenti di importo compreso fra 3 e 20 milioni di euro. A questi si aggiungono 100 milioni per i tradizionali contratti di sviluppo, cioé per investimenti di importo superiore a 20 milioni.
Al ddl Made in Italy si devono invece i 15 milioni di euro per gli incentivi a sostegno di investimenti per la transizione ecologica e digitale delle imprese del settore tessile, della moda e degli accessori, per cui è possibile presentare domanda fino alla fine del mese. A questi si aggiungono poi 30,5 milioni di euro per gli investimenti nella filiera delle fibre tessili naturali e provenienti da processi di riciclo.
Altri 250 milioni dovrebbero invece andare a sanare i problemi collegati al tax credit R&S, in particolare circa l'utilizzo dei crediti di imposta ricerca e sviluppo per il periodo 2015-2019. Con un emendamento al DL Milleproroghe, ha annunciato Urso, si andrebbe infatti a potenziare la misura già predisposta con la Legge di Bilancio 2025 per "dare una soluzione, per quanto sostenibile, a quanto accaduto nel passato, che pesa come un macigno anche sulle imprese della moda". Oltre a riaprire i termini di adesione al riversamento, l'emendamento introdurrebbe uno sconto, in sostituzione del contributo.
Per approfondire: Contributo Riversamento tax credit R&S nella legge di bilancio 2025
In parallelo, Urso ha ricordato la collaborazione con ABI, MCC e SACE, grazie alla quale le imprese in temporanea difficoltà possono accedere a una sospensione, fino a un periodo massimo di 12 mesi, dei pagamenti dei finanziamenti ricevuti dalla SIMEST. Sul fronte della tutela dell'occupazione, infine, a breve partirà un confronto su come rendere più flessibili le condizioni di accesso alla cassa integrazione, alla luce del tiraggio modesto della misura. I dati INPS per il 2024 e il 2025 registrano che, a fronte di circa 110 milioni stanziati per la CIG per il settore moda (73,6 milioni nel 2024 e 36,8 nel 2025), ad oggi sono stati erogati solo 2,9 milioni.