Al margine del Summit Italia-Africa di questi giorni, la cooperazione tra l'Unione europea e i paesi africani si è rafforzata anche mediante un nuovo accordo siglato tra la Commissione UE e la Banca Africana di sviluppo che punta ad incentivare gli investimenti in progetti infrastrutturali nel continente e che si inserisce nell’ambito del Global Gateway.
La firma dell’accordo a Roma, durante il vertice Italia-Africa, non è casuale. Da un lato, infatti, segna l’importanza della dimensione europea per il Piano Mattei, la strategia italiana lanciata dalla premier Giorgia Meloni per lo sviluppo di un partenariato con i paesi africani volto a sostenerne lo sviluppo anche al fine di ridurre i flussi migratori.
Dall’altro sottolinea, però, anche l’obiettivo di Bruxelles di inserire le diverse strategie nazionali all’interno di quel Global Gateway lanciato nel 2021, che punta a mobilitare 300 miliardi di investimenti per lo sviluppo dei paesi partner (Africa in primis) e che, per funzionare, necessita di attuare pienamente l’approccio Team Europe, cioè il raccordo con i Paesi membri e con il settore privato.
Il pacchetto di investimenti Global Gateway in Africa
Dei 300 miliardi di euro di investimenti che Global Gateway punta a sostenere complessivamente nel mondo, la metà riguardano l’Africa. Il pacchetto di investimenti Global Gateway per il continente africano ammonta infatti a 150 miliardi di euro, ripartiti tra infrastrutture, sanità, creazione di posti di lavoro e sostegno alle formazione.
Per quanto concerne gli investimenti infrastrutturali energetici, ad esempio, uno degli obiettivi è quello di aumentare la capacità di generare energia rinnovabile di almeno altri 300 GW entro il 2030. Per far ciò, grande attenzione è posta sullo sviluppo del settore dell’idrogeno rinnovabile, sbloccando opportunità commerciali per le industrie energivore, sia dal lato dell’offerta che da quello della domanda.
Un altro tema di cooperazione che interessa molto l’UE è quello delle materie prime critiche. Su questo fronte Global Gateway punta allo sviluppo di partenariati bilaterali con paesi ricchi di tali risorse per identificare aree tematiche chiave capaci di trarre vantaggio dall’African Continental Free Trade Area (AfCFTA) e per promuovere investimenti lungo le catene globali del valore, aiutando i paesi partner a sviluppare catene del valore regionali, diversificare le proprie economie e creare valore aggiunto locale.
I progetti bandiera di Global Gateway in Africa
Per avere una visione d’insieme più concreta di quelli che sono gli investimenti che Global Gateway punta a sostenere in Africa, un aiuto arriva dalla lista dei progetti bandiera pubblicata dalla Commissione UE.
Molti sono di natura infrastrutturale. Tra questi spicca ad esempio il “Medusa cable”, la rete di cavi sottomarini per collegare il Nord Africa con i paesi europei al fine di aumentare la velocità di Internet, aprire le economie digitali e fornire interconnettività ad alta velocità per le reti di istruzione e ricerca.
Altri investimenti infrastrutturali sono quelli nelle centrali idroelettriche, in impianti di idrogeno pulito, in centrali solari su larga scala o in moderni sistemi di irrigazione.
L’accordo tra Commissione Europea e Banca Africana di Sviluppo
Molto rilevante è poi, ad esempio, l’investimento Global Gateway per lo sviluppo del Corridoio Lobito, un innovativo corridoio di trasporto che aumenterà le possibilità di esportazione per Zambia, Angola e Repubblica Democratica del Congo, e che sarà sostenuto anche dall’accordo siglato a Roma tra la Commissione UE e la Banca africana di sviluppo (African Development Bank, Afdb, in inglese).
Grazie alla firma di questo accordo, infatti, le due istituzioni hanno formalizzato un nuovo quadro finanziario di partenariato per incentivare gli investimenti in progetti infrastrutturali in Africa, dei quali il “Lobito Corridor" è sicuramente uno dei più rilevanti.
L’accordo, infatti, consentirà al Gruppo della Banca africana di sviluppo e alla Commissione europea di sfruttare le rispettive risorse per sostenere in modo significativo gli investimenti nei paesi africani, concordando congiuntamente quelli su cui agire insieme e verso i quali mettere a fattor comune risorse ed expertise.
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