Un nuovo tassello si aggiunge al Clean Energy Package: le istituzioni europee raggiungono un accordo politico sulla proposta di regolamento per la riforma dell’Agenzia per la cooperazione dei regolatori energetici europei (ACER), ampliandone il raggio d'azione.
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Dopo il via libera ai dossier su performance energetica degli edifici, rinnovabili, efficienza energetica, governance dell’Energy Union e alla preparazione ai rischi nel settore dell’energia elettrica, un nuovo tassello si aggiunge al pacchetto europeo Energia pulita.
I negoziatori europei hanno infatti trovato la quadra sulla proposta per migliorare il ruolo dell’Agenzia per la cooperazione dei regolatori energetici europei (ACER).
ACER: com’è, come sarà
Ad oggi, l’Agenzia si limita a svolgere attività di coordinamento, consulenza e monitoraggio. L'Agenzia aiuta a garantire il corretto funzionamento del mercato unico europeo del gas e dell'energia elettrica, assiste le autorità nazionali di regolamentazione nell'esecuzione delle loro funzioni normative a livello europeo e, ove opportuno, ne coordina i lavori.
La supervisione regolamentare, tuttavia, rimane frammentata, con il rischio di decisioni divergenti e ritardi non necessari. L’accordo UE cerca appunto di risolvere tali problematiche, ampliando il raggio d’azione di ACER in modo da permetterle di svolgere un ruolo importante nel coordinamento delle azioni normative nazionali, contribuendo così a risolvere i colli di bottiglia e rendere il processo decisionale più rapido ed efficiente.
L'Agenzia potrà formulare raccomandazioni alla rete europea dei gestori di rete dei sistemi di trasmissione di energia elettrica (ENTSO-E) e ai gestori dei sistemi di distribuzione nell'Unione.
Semplificato anche l’iter per i casi di non conformità: saranno le autorità nazionali di regolamentazione interessate a decidere le misure da adottare, ma se tale decisione non viene presa entro 4 mesi, sarà l'ACER a decidere.
È stato inoltre concordato che l'Agenzia dovrebbe essere dotata di risorse adeguate per svolgere i propri compiti, anche attraverso contributi provenienti dal bilancio europeo e dalle risorse delle autorità nazionali di regolamentazione.