A partire da oggi i gestori di discoteche, sale da ballo, night club e attività simili rimaste chiuse per effetto delle disposizioni di contenimento dell'emergenza Covid possono richiedere i contributi a fondo perduto previsti dal decreto Sostegni ter.
In apertura la finestra per accedere ai contributi a fondo perduto per le attività chiuse. Le richieste potranno essere presentate a partire da oggi e fino al 20 giugno, tramite i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate o attraverso la procedura presente nell’area riservata del portale 'Fatture e Corrispettivi'.
La misura in questione - lo ricordiamo - è quella prevista dal decreto Sostegni ter (dl 4-2022) che, con il rifinanziamento del Fondo per il sostegno alle attività economiche chiuse, mira ad aiutare un settore molto colpito dalle misure restrittive anti-contagio.
Ecco come funzionano i contributi a fondo perduto 2022 e le regole sui precedenti ristori alle attività chiuse nell'ambito del Sostegni bis.
Sostegni ter, contributi a fondo perduto per discoteche e sale da ballo
A differenza di quanto stabilito in passato, le risorse del Fondo saranno destinate solo alle attività che alla data di entrata in vigore del decreto - ossia lo scorso 27 gennaio - risultano chiuse in conseguenza delle misure di prevenzione adottate con il decreto Natale (dl 221-2021): sale da ballo, discoteche e locali assimilati.
La nuova tornata di contributi a fondo perduto si basa su regole già esistenti, ossia quelle stabilite dal decreto Sostegni bis, e può contare su una budget di 20 milioni di euro per il 2022.
La finestra temporale per richiedere il contributo a fondo perduto si apre oggi, 6 giugno, e si chiude il 20 giugno 2022. Le domande dovranno essere inviate tramite l'apposito modello, utilizzando i canali telematici delle Entrate o il servizio web disponibile nell’area riservata del portale "Fatture e Corrispettivi" del sito internet dell’Agenzia.
A quel punto, chiusosi il termine per la presentazione, l’Agenzia effettuerà il riparto delle risorse tra le istanze valide, in egual misura entro l’importo di 25mila euro per ciascun beneficiario. Il contributo è erogato mediante accredito sul conto corrente bancario o postale del richiedente.
Alla stessa platea di imprese beneficiarie dei nuovi ristori è riconosciuta anche un’altra agevolazione. Si tratta della sospensione dei versamenti:
- relativi alle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente e sui redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente e delle trattenute relative all’addizionale regionale e comunale IRPEF, operati in qualità di sostituti d’imposta, nel mese di gennaio 2022;
- relativi all’imposta sul valore aggiunto in scadenza nel mese di gennaio 2022.
Il testo fissa la scadenza del 16 settembre 2022 per il pagamento in un’unica soluzione, senza applicazione di sanzioni e interessi.
Sostegni bis, 140 milioni di euro per i ristori alle attività chiuse
Istituito dal decreto Sostegni bis, il Fondo per il sostegno alle attività economiche chiuse era rivolto inizialmente ad un ventaglio più ampio di aziende.
Dal momento che la possibilità di ricevere i contributi si lega strettamente al settore di appartenenza, nel decreto attuativo della misura figurava la lista delle attività che potevano accedere al contributo a fondo perduto, redatta secondo il meccanismo dei codici Ateco.
Gli aspiranti beneficiari degli aiuti alla data di presentazione della domanda dovevano:
- risultare titolari di partiva IVA attiva prima del 23 luglio 2021 per le discoteche, sale da ballo e night club o prima del 26 maggio negli altri casi;
- essere residenti o stabiliti del Territorio dello Stato;
- non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, secondo il regolamento GBER, fatta salva la deroga disposta per le microimprese e le piccole imprese ai sensi del punto 23, lettera c), dalla Sezione 3.1 “Aiuti di importo limitato” della comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020.
In ogni caso erano esclusi enti pubblici, intermediari finanziari e società di partecipazione.
Del Fondo da 140 milioni, in via prioritaria, una quota di 20 milioni di euro era destinata esclusivamente ai ristori a favore di discoteche e sale da ballo, vale a dire per il codice Ateco 93.29.10 "Discoteche, sale da ballo night-club e simili".
I titolari di queste attività potevano richiedere i contributi a fondo perduto fino a una soglia massima di 25 mila euro.
I restanti 120 milioni erano destinati a varie attività, tra cui il settore delle palestre e degli impianti sportivi, quello dei parchi tematici, ma anche gli eventi di teatro, i cinema, il mondo dell'arte, fino ad arrivare alle fiere e al mondo delle cerimonie.
Per tutti i beneficiari diversi da discoteche, sale da ballo, night club e simili i contributi dovevano essere calcolati prendendo a riferimento ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta 2019 secondo il seguente criterio:
- 3.000 euro ai soggetti con ricavi e compensi fino a 400mila euro, compresi i richiedenti di nuova costituzione con ricavi/compensi pari a zero
- 7.500 euro ai soggetti appartenenti allo scaglione superiore a 400mila euro e fino a un milione di euro
- 12.000 euro agli esercenti che superano anche quest’ultima soglia.
Se il budget a disposizione fosse risultato insufficiente a soddisfare le richieste, l’Agenzia delle entrate avrebbe provveduto a ridurre in modo proporzionale il contributo sulla base delle risorse finanziare disponibili e del numero di istanze ammissibili pervenute, tenendo conto delle diverse fasce di ricavi e compensi e assicurando, in ogni caso, agli aventi diritto, un contributo fino a 3mila euro.
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