I Confidi minori come soggetti gestori di agevolazioni

|Studi e Opinioni|04 aprile 2017

Confidi minoriAlcuni confidi "non 106" hanno gestito con successo la funzione di “sportello” di erogazione di fondi pubblici. Come evitare che l'esperienza maturata vada dispersa?

Reti di Confidi, la risposta alle difficoltà del mercato

MISE - contributi ai Confidi per garanzie a favore delle PMI

Dopo aver affrontato il tema dei controlli interni, vale la pena di tornare ancora sul tema dei confidi minori, per alcuni aspetti operativi e di tutela della platea delle imprese assistite; in particolare, sulla gestione di alcune misure che le strutture “non 106”, ormai immesse nel “recinto” dei soggetti 112, hanno di recente egregiamente gestito e che hanno trovato più che positivo riscontro nelle esigenze delle piccole e piccolissime imprese.

Uno dei temi sul tavolo, pertanto, è quello della gestione di alcune misure particolari, operata dai Confidi di maggiori dimensioni all’interno del comparto 112; non si tratta quindi della gestione dei fondi terzi, sempre possibile a favore delle imprese socie qualora accompagnata dal rilascio di garanzia a favore delle stesse, ma piuttosto di attività svolte al di fuori di tale ambito con modalità tuttavia molto simili in termini di istruttoria; peraltro, nella maggior parte dei casi, a favore di soggetti interni alla compagine sociale.

Premessa è che, in base alla nuova impostazione normativa e regolamentare, i Confidi 112, oltre all’attività tipica di rilascio della garanzia, possono erogare solo servizi ad essa “connessi” (vale a dire consulenza in materia di finanza d’impresa limitatamente ai propri soci e nell’ambito del rilascio della garanzia) e “strumentali”, quindi: acquisto di immobili funzionali all’esercizio dell’attività principale; assunzione di partecipazioni esclusivamente in altri confidi o banche di garanzia collettiva fidi o altri intermediari finanziari che rilasciano garanzie).

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