Accordo sugli investimenti UE-Cina, Michel: UE è un player, non un campo di gioco

|Strategie|15 settembre 2020

Vertice UE-CinaDopo il vertice di ieri UE-Cina, l’accordo sugli investimenti sembra ancora lontano. Nonostante la fiducia cinese di chiuderlo entro fine anno, infatti, per Bruxelles la strada da fare è ancora tanta. Sul tavolo restano nodi importanti come le differenti condizioni di accesso al mercato e la sostenibilità ambientale.

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"L'Europa deve essere un player, non un campo di gioco. Oggi abbiamo fatto un passo avanti per una relazione più equilibrata con la Cina. In alcune aree siamo sulla strada giusta, in altre dobbiamo fare ancora strada. Esistono differenze, ma siamo pronti a lavorare. Vogliamo una relazione economica basata su reciprocità, responsabilità". Si può sintetizzare così, con le parole del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, l'epilogo del summit di alto livello UE-Cina che si è svolto ieri.

Dall’incontro tra Michel, Ursula von der Leyen, Angela Merkel (in qualità di presidenza di turno del semestre europeo) e il Presidente cinese Xi Jinping, infatti, emergono ancora molti (troppi) punti aperti, che non permettono a Bruxelles di sposare a pieno l’ottimismo cinese sulla possibilità di arrivare ad un accordo entro la fine dell’anno.

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"C'è ancora molta, molta strada da fare - ha affermato infatti Ursula von der Leyen - se la Cina vuole chiudere l'Accordo sugli investimenti entro l'anno. In altre parole - ha aggiunto la presidente della Commissione europea - la Cina ci deve convincere che vale la pena avere un accordo sugli investimenti".

A tenere banco sono soprattutto l'accesso al mercato e lo sviluppo sostenibile. Questioni tutt’altro che banali, dato che su questi pilastri si gioca buona parte della competitività europea. 

Sul primo punto, infatti, si registrano ancora troppe restrizioni alle aziende europee per  accedere al mercato cinese. Una situazione su cui i leader europei chiedono a Pechino di fare passi avanti significativi.

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