Dalla stabilità e dallo sviluppo sostenibile del continente africano dipendono il benessere e la crescita dell'UE. Istituzioni europee e nazionali, imprese, ong e mondo accademico si incontrano a Roma per promuovere una nuova visione della cooperazione allo sviluppo.
Si è aperta oggi a Roma CoOpera, la Conferenza nazionale della cooperazione allo sviluppo. L’evento, promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), ha visto la partecipazione di esponenti delle istituzioni europee, nazionali e locali, rappresentanti del mondo imprenditoriale, delle organizzazioni non governative e delle Università.
L’impegno di Italia e UE nella cooperazione allo sviluppo
Si è parlato di impegno alla cooperazione, a livello europeo e nazionale, nel primo panel della conferenza, cui sono intervenuti, tra gli altri, il commissario europeo per la Cooperazione allo sviluppo Neven Mimica e i ministri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente, Carlo Calenda e Gian Luca Galletti.
Il commissario Mimica ha sottolineato gli sforzi dell’Unione europea compiuti negli ultimi anni in materia di cooperazione allo sviluppo. Oltre all’impegno nell'ambito dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile globale, l’Unione europea ha lanciato a novembre 2017 il Piano europeo per gli investimenti esterni da 4,1 miliardi di euro che, attraverso lo strumento del European Fund for Sustainable Development (EFSD), intende mobilitare circa 44 miliardi di euro per lo sviluppo sostenibile nei Paesi dell'Africa e del Vicinato UE.
Il piano presentato al summit UE-Africa di Abidjian, ha ricordato Mimica, prevede che entro la fine di febbraio l’UE presenti programmi e progetti congiunti in quattro ambiti prioritari:
- Investimenti,
- Competenze,
- Sicurezza,
- Migrazione e mobilità.
L’Africa, ha proseguito il commissario UE, è e rimarrà un partner strategico fondamentale per l’Europa (e per l'Italia) e la stabilità della prima è intrinsecamente connessa al benessere della seconda.