Novità per chi ha intenzione di acquistare un'abitazione. Con la legge di conversione del decreto Ristori (dl 137-2020) è stata prorogata al 31 dicembre 2021 la possibilità di sospendere i mutui per la prima casa per un ampio ventaglio di categorie di lavoratori.
L’emergenza Coronavirus sta provocando non poche difficoltà nella conclusione delle compravendite immobiliari, rischiando così di far perdere il bonus prima casa a chi non rispetti i termini per determinati adempimenti. A seguito della pandemia, il Governo è intervenuto in più occasioni sulla disciplina del Fondo di garanzia mutui prima casa.
L'ultimo passo è stato compiuto con la legge di conversione del decreto Ristori (dl 137-2020), pubblicata in Gazzetta ufficiale.
Questa norma stabilisce l'estensione a tutto il 2021 della sospensione del pagamento delle rate dei mutui sulla prima casa. Viene, quindi, prorogato fino al 31 dicembre del prossimo anno l'accesso al cosiddetto Fondo Gasparrini.
Con l’emergenza Covid-19 il Fondo è stato rifinanziato con 400 milioni di euro e la platea dei potenziali beneficiari è stata allargata ai lavoratori che hanno subito una sospensione o una riduzione dell'orario di lavoro per un periodo di almeno 30 giorni e ai lavoratori autonomi e liberi professionisti che hanno registrato una riduzione del fatturato superiore al 33% rispetto a quanto fatturato nell'ultimo trimestre 2019.
Consulta il dl n. 137-2020 coordinato con la legge di conversione n. 176-2020
Cos'è il Fondo garanzia mutui prima casa?
Il Fondo, gestito dalla CONSAP S.p.A e reso operativo nel 2015 grazie ad un protocollo d’intesa con l'Associazione bancaria italiana (Abi), prevede la concessione di garanzie a copertura del 50% della quota capitale per mutui ipotecari degli immobili adibiti a prima casa.
Le agevolazioni, ora fino a 400mila euro, possono essere erogate per l’acquisto di immobili connessi ad interventi di ristrutturazione per accrescere l'efficienza energetica.
È previsto un tasso calmierato, ossia un Tasso Effettivo Globale (Teg), non superiore al Tasso Effettivo Globale Medio (Tegm), pubblicato trimestralmente dal Ministero dell’Economia.
A chi spetta il Fondo garanzia mutui prima casa?
Il Fondo è accessibile esclusivamente alle seguenti categorie di soggetti che intendono accendere un mutuo per l’acquisto della prima casa:
- giovani coppie;
- nuclei familiari monogenitoriali con figli minori;
- giovani titolari di un rapporto di lavoro atipico;
- affittuari di alloggi di proprietà degli enti di edilizia residenziale pubblica (ex Istituto Autonomo Case Popolari-IACP).
Alla data di presentazione della domanda di mutuo, il richiedente non deve essere proprietario di altri immobili ad uso abitativo salvo quelli acquistati per successione, anche in comunione con altri successori, e in uso a titolo gratuito a genitori o fratelli.
L’immobile deve trovarsi nel territorio nazionale e non deve rientrare nelle categorie catastali A1 (abitazioni di tipo signorile), A8 (ville) e A9 (castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici), oltre a non presentare le caratteristiche di un'abitazione di lusso indicate nel decreto del Ministero dei lavori pubblici in data 2 agosto 1969, n. 1072.
Per approfondire: Le criticità del decreto Cura Italia sotto il profilo fiscale
Le novità introdotte da dl Agosto, dl Rilancio e dl Liquidità
Il decreto Agosto, stabilisce che le giovani coppie, i nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, i conduttori di alloggi di proprietà degli istituti autonomi per le case popolari, nonché i giovani under trentacinque titolari di un rapporto di lavoro atipico, siano destinatari esclusivi della garanzia del Fondo, e non più soggetti beneficiari in via prioritaria.
Consulta il testo della legge di conversione del decreto Agosto - Legge n. 126-2020
Prima di questo provvedimento, il decreto Rilancio è intervenuto sulla materia, incrementando di 100 milioni di euro per il 2020 la dotazione del Fondo di garanzia mutui prima casa, al fine di consentire la concessione di garanzie a prima richiesta sui mutui per l’acquisto di un immobile - anche da ristrutturare - da destinare ad abitazione principale.
Cosa prevede il decreto rilancio
Il decreto Liquidità, invece, aveva introdotto un allargamento della platea di chi può richiedere la sospensione dei mutui per l'acquisto della prima abitazione e stabilito la sospensione, fino al 31 dicembre 2020:
- del termine di 18 mesi dall'acquisto della prima casa, entro il quale il contribuente deve trasferire la residenza nel comune in cui è ubicata l'abitazione;
- del termine di un anno entro il quale il contribuente che ha ceduto l'immobile acquistato con il bonus prima casa deve procedere all'acquisto di altro immobile da destinare a propria abitazione principale, richiesto per non decadere dal beneficio originaria in caso di cessioni avvenute entro 5 anni dall'acquisto;
- del termine di un anno entro il quale il contribuente che abbia acquistato un immobile da adibire ad abitazione principale deve vendere l'abitazione ancora in suo possesso;
- del termine per il riacquisto della prima casa previsto ai fini della fruizione del credito d'imposta.
Il decreto ha disposto inoltre che, per un periodo di nove mesi decorrenti dal 9 aprile 2020 e dunque fino al 9 gennaio 2021, i benefici del Fondo sono applicabili anche ai mutui in ammortamento da meno di un anno, in deroga alla disciplina vigente.
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