Terremoto Centro Italia - agevolazioni per investimenti produttivi

|Novità|22 giugno 2018

Terremoto Centro ItaliaIn arrivo 35 milioni di euro per la concessione di contributi a sostegno di investimenti produttivi nei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria colpiti dal sisma del Centro Italia.

ZFU Sisma Centro Italia - ecco i codici per usufruire delle agevolazioni

In Gazzetta ufficiale il decreto del 10 maggio 2018 per la concessione di agevolazioni alle imprese che realizzino o abbiano realizzato, a partire dal 24 agosto 2016, investimenti produttivi nei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessati dal sisma in Centro Italia.

A disposizione 35 milioni di euro stanziati dal decreto Terremoto n. 189 del 2016, di cui:

  • 3,5 milioni, pari al 10% delle risorse stanziate, all'Abruzzo;
  • 4,9 milioni, pari al 14% delle risorse stanziate, al Lazio;
  • 21,7 milioni, pari al 62% delle risorse stanziate, alle Marche;
  • 4,9 milioni, pari al 14% delle risorse stanziate, all'Umbria.

Alle imprese operanti nei settori dell’agricoltura primaria, della pesca e dell’acquacoltura è destinata, complessivamente per i tre settori, una quota di risorse pari al 10% delle risorse attribuite a ciascuna Regione. 

Sisma Centro Italia - finanziamenti per programmi di investimento

Gli investimenti ammissibili

Le agevolazioni sono finalizzate a sostenere la ripresa e lo sviluppo del tessuto produttivo dell’area colpita dai terremoti in Centro Italia, tramite la concessione di aiuti alle imprese beneficiarie aventi sede operativa nei Comuni colpiti dal sisma del 24 agosto 2016, del 26 e del 30 ottobre 2016 e dal sisma del 18 gennaio 2017.

I contributi sono concessi a fronte dell’effettuazione di nuovi investimenti, anche finalizzati alla realizzazione di nuove unità produttive o all’ampliamento di unità esistenti, di importo non inferiore a 20 mila euro.

Sismabonus – detrazione fiscale anche per immobili in affitto 

Le agevolazioni

Il contributo sarà determinato su un importo di costi ammissibili non superiore a 1,5 milioni di euro, anche a fronte di spese di importo maggiore, secondo una delle tre opzioni previste dal decreto:

  • fino al 50% dei costi ritenuti ammissibili entro il limite massimo di contributo e nel rispetto delle condizioni previste dai Regolamenti de minimis;
  • ai sensi dei Regolamenti di esenzione, con le intensità di aiuto previste a seconda della dimensione di impresa e della localizzazione dell’investimento per le singole tipologie di costi ammissibili nel rispetto delle condizioni previste dai medesimi regolamenti;
  • ai sensi dei Regolamenti de minimis per le imprese che hanno già avviato l’investimento.

Le modalità di accesso ai contributi

Saranno i vice commissari competenti per territorio, con propri provvedimenti pubblicati sui Bollettini ufficiali regionali, a definire i requisiti di ammissibilità, le condizioni di partecipazione, le cause di inammissibilità e di esclusione, insieme a modalità e termini per la presentazione delle domande, per ciascuna Regione.

In generale, tuttavia:

  • per le imprese beneficiarie iscritte al registro delle imprese, si richiede la presenza di una o più unità produttive, risultanti iscritte al medesimo registro delle imprese, in uno o più dei Comuni ammessi, alla data di presentazione della domanda o al momento dell’erogazione del contributo o dell’anticipo;
  • per le imprese beneficiarie non iscritte al registro delle imprese, si richiede che il luogo dell’esercizio dell’attività d’impresa, come riscontrabile dal certificato di attribuzione della Partita IVA, coincida con uno o più Comuni interessati, alla data di presentazione della domanda o al momento dell’erogazione del contributo o dell’anticipo;
  • per le imprese beneficiarie non residenti nel territorio italiano, si richiede la costituzione secondo le norme di diritto civile e commerciale vigenti nello stato di residenza, oltre al possesso dei requisiti di cui sopra alla data di richiesta dell’erogazione del contributo o dell’anticipo.

Rientrano tra i beneficiari anche le imprese agricole la cui sede principale non è ubicata nei territori dei Comuni oggetto dell'intervento, ma i cui fondi siano situati in tali territori.

URL non più disponibile