Un Fondo europeo per la difesa da 5,5 miliardi di euro l'anno per stimolare le capacità dell'Europa nel settore.
> Bilancio UE – migrazione e difesa al centro del QFP post 2020
La Commissione europea vara un Fondo europeo per la difesa al fine di aiutare gli Stati membri ad utilizzare il denaro dei contribuenti in modo più efficiente, ridurre le duplicazioni della spesa e ottenere il miglior rapporto qualità/prezzo nella spesa sostenuta.
Annunciato dal Presidente Jean-Claude Juncker nel settembre 2016 e avallato dal Consiglio europeo a dicembre, il Fondo coordinerà, integrerà e amplificherà gli investimenti nazionali per la ricerca nel settore della difesa, nello sviluppo di prototipi e nell'acquisizione di tecnologie e materiali di difesa.
Fondo europeo per la difesa
Il Fondo comprende due sezioni: da un lato, il focus sarà sulla ricerca nel settore, dall'altro, la Commissione si concentra sullo sviluppo congiunto e l'acquisizione di tecnologie e materiali di difesa.
> Stato Unione - azioni concrete su investimenti esteri, migrazione e sicurezza
Ricerca. L'Ue concederà, per la prima volta, sovvenzioni destinate alla ricerca collaborativa in tecnologie e prodotti per la difesa innovativi, interamente e direttamente finanziate dal bilancio dell'Unione. I progetti ammissibili al finanziamento europeo si concentreranno sui settori prioritari precedentemente concordati dagli Stati membri e possono comprendere l'elettronica, i metamateriali, i software cifrati o la robotica.
I finanziamenti previsti sono:
- 90 milioni di euro stanziati fino alla fine del 2019, con 25 milioni stanziati per il 2017. Con il lancio del Fondo viene inoltre pubblicato un invito a presentare proposte per progetti nel settore dei sistemi senza pilota in ambiente navale e dei sistemi per i soldati. La firma delle prime convenzioni di sovvenzione è prevista per la fine dell'anno;
- 500 milioni di euro l'anno dopo il 2020. Nel 2018 la Commissione proporrà un programma Ue specifico di ricerca nel settore della difesa con una dotazione annua stimata di 500 milioni, che renderà l'Unione europea uno dei maggiori investitori nella ricerca nel settore della difesa in Europa.
Sviluppo e acquisizione. Il Fondo introdurrà incentivi affinché gli Stati membri cooperino nello sviluppo congiunto e nell'acquisizione di tecnologie e materiali di difesa attraverso il cofinanziamento a titolo del bilancio dell'Ue e il sostegno pratico della Commissione. Gli Stati membri possono ad esempio investire congiuntamente nello sviluppo della tecnologia dei droni o della comunicazione via satellite, o acquistare in blocco elicotteri per ridurre i costi. Saranno ammissibili solo i progetti collaborativi e una parte della dotazione complessiva sarà destinata ai progetti che comportano la partecipazione transfrontaliera delle PMI.
Il cofinanziamento offerto dall'Ue sarà pari a:
- una dotazione complessiva pari a 500 milioni di euro per il 2019 e il 2020 nel quadro di un programma specifico di sviluppo del settore industriale della difesa, proposto in data odierna;
- 1 miliardo di euro l'anno dopo il 2020. Un programma più ingente verrà preparato per il periodo successivo al 2020, con una dotazione annua stimata di 1 miliardo. Il programma incentiverà i finanziamenti nazionali con un effetto moltiplicatore atteso pari a 5 e potrebbe pertanto generare investimenti complessivi nello sviluppo di capacità di difesa pari a 5 miliardi di euro l'anno dopo il 2020.
Un Fondo europeo per la difesa ambizioso contribuirà alla creazione di un'Unione europea che protegge e difende i suoi cittadini ed è complementare agli altri due fili conduttori: il piano di attuazione della strategia globale in materia di sicurezza e di difesa, che definisce un nuovo grado di ambizione per l'Unione e individua una serie di azioni finalizzate alla sua realizzazione, e l'attuazione della dichiarazione congiunta Ue-Nato firmata dal Presidente del Consiglio europeo, dal Presidente della Commissione e dal Segretario generale della NATO.
Con il sostegno del Parlamento europeo e degli Stati membri, il Fondo europeo per la difesa può diventare rapidamente il motore per lo sviluppo dell'Unione della sicurezza e della difesa che i cittadini si aspettano.
Guardando al futuro, e a seguito del Libro bianco della Commissione sul futuro dell'Europa, la Commissione pubblica anche un documento di riflessione per avviare un dibattito pubblico su come l'Ue a 27 potrebbe svilupparsi nel settore della difesa entro il 2025.
Commenti
"Le persone in tutta Europa sono preoccupate per la loro sicurezza e per quella dei loro figli. Ad integrazione della cooperazione con la Nato, dal nostro canto dobbiamo fare di più e meglio. Oggi dimostriamo di essere coerenti con le nostre affermazioni”, dichiara il commissario responsabile per l'Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività Jyrki Katainen. “Il Fondo fungerà da catalizzatore per un'industria europea della difesa forte, che sviluppa tecnologie e materiali all'avanguardia e pienamente interoperabili. Gli Stati membri rimarranno alla guida, otterranno il miglior rapporto qualità/prezzo nella spesa sostenuta e, in ultima analisi, vedranno aumentare la loro influenza”.
Elzbieta Bienkowska, commissaria responsabile per il Mercato interno, l'industria, l'imprenditoria e le PMI, aggiunge: “L'Europa deve diventare un garante della sicurezza. Il Fondo sosterrà la ricerca collaborativa nel settore della difesa e lo sviluppo congiunto di capacità di difesa. Esso determinerà quindi un punto di svolta per l'autonomia strategica dell'UE e per la competitività dell'industria europea della difesa, comprese le numerose PMI e imprese a media capitalizzazione che costituiscono la catena di approvvigionamento della difesa europea”.