Dal 13 gennaio entra in vigore la direttiva UE PSD2 sui servizi di pagamento. Cosa cambia e quali opportunità si profilano per commercianti e società Fintech.
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Ai nastri di partenza la Payment services directive, meglio nota come PSD2, la direttiva UE - in vigore dal 13 gennaio - che intende sviluppare il mercato interno dei servizi di pagamento secondo un modello sicuro ed efficiente.
PSD2: cosa prevede
Più che di una nuova normativa, si tratta dell’aggiornamento della direttiva europea sui pagamenti, che aprirà le porte anche in Italia a nuovi attori in concorrenza con le banche.
Obiettivo primario di PSD2 è creare un mercato unico ed integrato dei servizi di pagamento, uniformando le regole per gli istituti bancari e per i nuovi prestatori di servizi di pagamento (PSP) sorti con l'avvento del digitale.
Recepita in Italia a dicembre, la direttiva definisce un insieme completo di norme relative ai PSP e agli utenti, al fine di garantire una maggiore efficienza, possibilità di scelta e trasparenza nell’offerta di servizi di pagamento, rafforzando al tempo stesso la fiducia dei consumatori in un mercato dei pagamenti armonizzato a livello UE.
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Sarà necessario un anno e mezzo per concludere l’infrastruttura tecnologica, in particolare per quanto riguarda la sicurezza informatica, e permettere ai PSP di iniziare a lavorare. Partono invece da subito le novità relative a franchigie e commissioni interbancarie.
Taglio a franchigie e commissioni interbancarie
Viene fissato un limite alle commissioni interbancarie: per i pagamenti tramite carta di debito e prepagata la commissione per ogni operazione di pagamento non può essere superiore allo 0,2% del valore dell’operazione stessa; per quelle con carta di credito la commissione interbancaria per operazione non può essere superiore allo 0,3% del valore dell’operazione.