Parere positivo sullo schema di decreto legislativo sul Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica
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Via libera della Conferenza unificata allo schema di decreto sulle partecipate. Con il parere positivo concordato nella riunione di giovedì da governatori e sindaci, salgono a quota nove i decreti approvati dalla Conferenza unificata, che ora deve esprimersi sul testo sui servizi pubblici locali e sul Regolamento per l'accelerazione dei procedimenti amministrativi.
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Ok al taglio delle partecipate
Tra gli undici decreti attuativi della legge delega sulla PA (legge n. 124-2015), approvati in via preliminare dal Consiglio dei Ministri il 20 gennaio scorso, rientra anche il testo sul riordino della disciplina delle partecipazioni societarie delle amministrazioni pubbliche.
Il testo stabilisce le condizioni e i limiti per la costituzione di società a partecipazione pubblica e per l'acquisizione o il mantenimento di singole partecipazioni.
Inoltre, il decreto impegna ciascuna amministrazione pubblica ad effettuare, entro sei mesi dall'entrata in vigore del decreto, una ricognizione di tutte le partecipazioni possedute, direttamente o indirettamente, al fine di individuare quelle che non corrispondono ai nuovi criteri e devono essere alienate. Una volta effettuata la ricognizione, le PA hanno un anno di tempo per procedere alla dismissione di tutte le società inutili, doppioni di altre aziende, che hanno più amministratori che dipendenti oppure che non raggiungano una soglia minima di fatturato.
Per gli enti locali che non rispettano gli impegni, il decreto prevede l'introduzione di un sistema sanzionatorio, basato anche sul taglio dei trasferimenti dello Stato alle amministrazioni che non raggiungono gli obiettivi.
Inoltre, lo schema di decreto prevede analisi periodiche dell'assetto delle società di cui le PA detengono partecipazioni e la predisposizione, con provvedimento annuale, di piani di razionalizzazione, fusione o soppressione.
Quando ai lavoratori, tra le opzioni previste rientrano la ricollocazione in altre partecipate che hanno bisogno di assumere nuovo personale e il ritorno all'amministrazione di provenienza nel caso degli ex dipendenti pubblici passati nell'organico delle società cui gli enti avevano ceduto alcune funzioni.
Dubbi sulle finanziarie regionali
"L'impianto del testo è stato condiviso da Comuni, Province e Regioni. C'è totale condivisione di chiudere le cosiddette 'scatole vuote' e mantenere e rafforzare le partecipate che tengono", ha detto il sottosegretario alla Pubblica amministrazione Angelo Rughetti, al termine della riunione.
"Abbiamo espresso parere favorevole, chiedendo però modifiche, in particolare evitando che si adottino norme che sovrappongano attività di controllo preventivo della Corte dei Conti alle scelte che competono per legge alle Giunte comunali e ai Consigli", ha aggiunto il sindaco di Torino e presidente dell'Anci Piero Fassino.
Tra le richieste presentate dai governatori, però, rientra anche la tutela delle finanziarie regionali, che a loro avviso dovrebbero escluse dall'ambito di applicazione del decreto oppure essere oggetto di una specifica clausola che le salvi dalla dismissione. In tutto, sono 24 le società che si occupano di sviluppo regionale - da Lazio Innova a Sviluppo Campania - per le quali la Conferenza unificata chiede modifiche al testo.
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Author: anthonylibrarian / photo on flickr