Operativo il Fondo nazionale del made in Italy. Ecco come funziona

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|18 febbraio 2025|Aggiornato: 11 marzo 2025Pulsante icona social per XPulsante icona social per LinkedInPulsante icona social per Facebook
Asset immobiliari e imprese strategiche. Sono questi i due target del Fondo nazionale del made in Italy, che mette sul tavolo 900 milioni di euro per finanziare investimenti in imprese e miniere, anche in ottica di approvvigionamento di materie prime critiche. Come emerge dalla lettura del testo del decreto interministeriale sul Fondo made in Italy, sono previsti due veicoli di investimento: un Fondo real asset e un Fondo Imprese. Cosa prevede il Critical Raw Materials Act?

Con la firma del decreto da parte dei ministri Giorgetti (MEF) e Urso (MIMIT) diventa dunque operativo il Fondo nazionale del made in Italy (FMNI), chiamato in maniera impropria, all’epoca del varo della Legge made in Italy, “Fondo sovrano italiano”.

Uno strumento normato dalla L. 206/2023 e poi aggiornato con le disposizioni del DL 84/2024 (Decreto materie prime critiche), che ne ha modificato alcuni aspetti, e con il Milleproroghe 2025, che ha spostato una parte delle risorse (100 milioni di euro) sull’Ilva di Taranto, portando la dotazione finale del Fondo da 1 miliardo a 900 milioni di euro.

Che cos'è il Fondo nazionale del made in Italy?

Previsto dall’articolo 4 del

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