PNRR: alert della Corte dei conti su target finali, enti locali e personale

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Studi e Opinioni
|27 marzo 2025Pulsante icona social per XPulsante icona social per LinkedInPulsante icona social per Facebook
La Corte dei conti torna sul PNRR mettendo in luce le criticità che ancora persistono. Tra queste la congestione di obiettivi da raggiungere nell’ultimo anno di vita del Piano di ripresa e resilienza, che rischiano di fare tappo. Ma anche la carenza di personale per la rendicontazione e il grande punto interrogativo legato alla sostenibilità della spesa corrente dopo il 2026, soprattutto nei Comuni che rischiano di non riuscire ad erogare i servizi delle strutture aperte con i fondi PNRR. Come salvare tutti i fondi PNRR? Fitto e Dombrovskis rispondono al Parlamento UE

Anche in questa nuova relazione sullo stato di attuazione del PNRR, dunque, il livello di attenzione non riguarda la capacità dell’Italia di raggiungere gli obiettivi (milestone e target) concordati semestralmente con Bruxelles, quanto piuttosto la struttura complessiva del Piano - anche a seguito delle varie modifiche subite - che hanno ammassato scadenze e tagli del nastro verso l’ultima parte di vita del Recovery Plan.

La relazione si basa sulle istruttorie svolte dalla Corte nel 2024 su 34 investimenti PNRR (oltre a 6 programmi del Piano nazionale complementare), che corrispondono ad un’area di osservazione pari a 44,35 miliardi di euro, equivalente al 19,80% delle risorse complessivamente previste dai Piani. E vede la Corte tornare a a mettere in luce le debolezze strutturali di un Piano enorme, che dopo l’innesto del capitolo RepowerEU è arrivato a cubare 194,42 miliardi di euro.

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