Alla luce dell'addio agli attuali bonus edilizi (tra il 2024 e il 2025), l’ANCE ha prodotto una tabella riepilogativa delle prossime scadenze, insieme a una prima proposta di riformulazione degli incentivi. Focus su efficienza energetica e sismica, con un occhio di riguardo per i redditi bassi (per i quali si propone un bonus al 100%), l’introduzione di un mutuo verde garantito dallo Stato e il mantenimento della cessione del credito in alcune circostanze. Tale sistema dovrebbe assicurare la riqualificazione annua di 120 mila edifici, per un costo pubblico di 20 miliardi di euro.
Alla base della proposta dell’ANCE ci sono una serie di dati. La vecchiezza del patrimonio immobiliare italiano, la pericolosità sismica del nostro territorio, l’arrivo della Direttiva Case Green, il maggiore impatto degli interventi effettuati sugli edifici piuttosto che sulle singole abitazioni e un’analisi positiva dell'esperienza superbonus che ha dimostrato di essere molto più a favore dei redditi bassi rispetto ai “canonici” ecobonus e sismabonus, generalmente appannaggio solo dei ceti più abbienti.