I dati dell'Osservatorio sui Confidi, presentati a Roma presso la sede di Unioncamere, vanno letti alla luce di una crisi economica che ha visto i Confidi agire come un importante ammortizzatore, ma anche subire riflessi sui loro patrimoni, e della nuova normativa sui requisti patrimoniali delle banche, che ne ha cambiato il business model in senso immateriale, creando un problema di connessione digitale tra istituti di credito e Confidi, ha spiegato il presidente del Comitato Torino Finanza, Vladimiro Rambaldi.
Non si tratta però solo di un problema di offerta di credito, ha osservato il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli: anche la domanda di finanziamento da parte delle imprese è cambiata alla luce della trasformazione strutturale che le aziende italiane stanno vivendo, in termini di cambiamento tecnologico, ma anche di maggiore confronto con il tema della presenza internazionale.
