Aperta una consultazione pubblica per valutare future misure da intraprendere per le importazioni oggetto di dumping provenienti dalla Cina
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Protocollo adesione OMC, la scadenza di dicembre 2016
Il dumping, lo ricordiamo, è la pratica di esportare un prodotto ad un prezzo più basso di quello che viene normalmente praticato sul mercato interno (il cosiddetto valore normale). Al fine di preservare le proprie industrie nazionali da questa pratica commerciale sleale, i membri dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) possono, in base alla normativa di riferimento, caricare dazi all'importazione su prodotti specifici provenienti da Paesi che esercitano il dumping, come la Cina.
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L'11 dicembre 2016 alcune disposizioni del Protocollo di adesione all'OMC di Pechino scadranno. La scadenza si riferisce, in particolare, a un comma della Sezione 15 del documento di adesione, in base a cui, qualora i produttori cinesi oggetto dell'inchiesta antidumping non possano dimostrare chiaramente che nel settore che produce un determinato prodotto prevalgono le condizioni di economia di mercato, i membri OMC importatori possono utilizzare, ai fini della determinazione del dumping, una metodologia alternativa a quella normalmente prevista, vale a dire a quella basata sul confronto con i prezzi o i costi interni cinesi. Ciò dipende dal fatto che, a causa dell'intervento costante dello Stato nell'economia, il prezzo e/o il costo di un determinato prodotto cinese non rappresenta una misura credibile degli effettivi costi di produzione di quel prodotto.
Eventuale conseguenza di questa scadenza - che è in ogni caso oggetto di numerose interpretazioni e di un acceso dibattito a livello europeo e mondiale - è che, dopo l'11 dicembre 2016, l'Ue potrebbe dover modificare il trattamento riservato alla Cina nelle indagini antidumping.