PNRR, programma PINQUA: in arrivo possibili tagli ai progetti in ritardo

|Novità|15 gennaio 2025

Foto di Jens Neumann da PixabayStando ai dati raccolti in questi mesi dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT), alcuni interventi del programma PINQUA per la rigenerazione urbana sarebbero in forte ritardo. Un alert lanciato dal dicastero, guidato da Matteo Salvini, che ricorda come nel 2023 il PINQUA si era salvato dai tagli subiti dagli altri programmi per le città perché si confidava sulla capacità dei sindaci di rispettare le tempistiche.

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È questo, in buona sostanza, il contenuto della nota di una decina di righe rilasciata dal MIT che, pur non parlando esplicitamente di stralcio dei progetti in ritardo, sembra in realtà alludere a questa possibilità.

Tagli in arrivo per i progetti PINQUA?

La nota sottolinea, infatti, come nel dicembre 2023 - in occasione della prima modifica del PNRR - il dicastero di Porta Pia avesse deciso “di non tagliare alcun fondo agli enti locali confidando sulla loro capacità di centrare gli obiettivi”. 

Adesso invece, “dalle verifiche, formalizzate già da qualche mese (...), sono emerse criticità che mettono a rischio alcuni interventi”, scrive il MIT. Tanto che “nei prossimi giorni gli uffici del dicastero formalizzeranno una comunicazione per chiedere chiarimenti sui ritardi maturati”.

Del resto la scadenza per il taglio dei nastri dei progetti, fissata per marzo 2026, si avvicina velocemente, lasciando una finestra temporale sempre più stretta per la realizzazione dei circa 150 interventi selezionati mediante bando. 

Si tratta, lo ricordiamo, di progetti di riqualificazione del patrimonio destinato all'edilizia residenziale sociale - ma anche di miglioramento dell'accessibilità e sicurezza dei luoghi urbani o della resilienza dello spazio già costruito - gestiti da Comuni e Regioni, grazie ad una dotazione complessiva di oltre 2,8 miliardi di euro.

Risorse - come già accennato - che non erano state toccate dalla revisione del PNRR di dicembre 2023, a differenza di molti altri programmi di rigenerazione urbana come i Piani urbani integrati (che hanno subito una sforbiciata di oltre 1,8 miliardi di euro), le cosiddette piccole e medie opere dei Comuni (totalmente stralciate dal PNRR) o gli interventi contro il degrado (la cui copertura all’interno del PNRR è scesa da 3,3 a 2 miliardi di euro).

Maggiori informazioni sul futuro dell'investimento 2.3 della M5C2 del PNRR (questo il riferimento specifico del PINQUA all’interno del PNRR) arriveranno dopo “le verifiche dello stato dell’arte dei progetti” da parte del MIT.

In attesa di ciò vale la pena ricordare che già a marzo 2024 la Corte dei Conti aveva segnalato dei ritardi per alcuni progetti PINQUA, all’epoca “principalmente dipendenti dall’elevato numero di rimodulazioni progettuali richieste (anche sul piano finanziario, tenuto conto dell’ampio ricorso al neocostituito Fondo per le Opere Indifferibili), che ha determinato la necessità di nuova valutazione da parte della ricostituita Alta Commissione, i cui lavori si sono conclusi nel dicembre 2023”. Aggiungendo però, sempre all’interno della relazione di marzo 2024, che “allo stato le rimodulazioni intervenute e l’allentamento del rispetto del cronoprogramma della misura, sulla base dei dati forniti dall’Amministrazione, non sembrano tuttavia pregiudicare in termini prospettici il raggiungimento del target in termini quantitativi (in termini di numero di alloggi e di superficie recuperata) e temporali (marzo 2026)”.

Foto di Jens Neumann da Pixabay