
La cabina di regia per la crisi idrica ha dato il via al primo stralcio del PNIISSI in una riunione presieduta dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Si tratta dell'atteso piano che deve intervenire drasticamente sulla rete idrica italiana, ancora più necessario vista la situazione di scarsità idrica, se non proprio di siccità. È una corsa contro il tempo che deve vedersela però con i percorsi amministrativi che non sono di certo veloci. Il piano stralcio - la cui bozza non è stata diffusa ma che FASI ha potuto visionare - è ora in Conferenza delle Regioni e dovrà essere approvata. Poi toccherà alla Corte dei Conti. Non è detto, quindi, che il testo attuale sarà quello approvato alla fine dell'iter. Comunque al Ministero non si aspettano grandi stravolgimenti perchè il concerto con le Regioni è stato all'insegna della cooperazione.
Che cos’è il PNIISSI e come funziona
Tra le misure PNRR di competenza del MIT, per il settore idrico rientra infatti anche la Riforma 4.1 “Semplificazione normativa e rafforzamento della governance per la realizzazione di investimenti nelle infrastrutture di approvvigionamento idrico” nell’ambito della M2C4. E' la riforma PNRR che prevede l'adozione del Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico (PNIISSI) chiamato a sostituire e unificare in un solo strumento programmatorio e di pianificazione le sezioni “Invasi” e “Acquedotti” del previgente Piano nazionale degli interventi per il settore idrico.
L'obiettivo è quello di avere uno strumento di pianificazione di infrastrutture idriche strategiche per l’approvvigionamento idrico con una visione di medio-lungo termine, che sarà attuato dal MIT per stralci successivi in funzione delle risorse finanziarie progressivamente disponibili.
Concretamente parliamo di un Piano di investimenti del settore idrico - segnatamente in quello delle infrastrutture dell’approvvigionamento primario e delle reti di distribuzione - capace di superare i limiti delle precedenti programmazioni basate su una metodologia di tipo additivo consistente nella semplice elencazione degli interventi proposti a scala locale, senza una loro valutazione di efficacia di tipo sistemico.
Il PNIISSI, invece, punta ad un maggiore coordinamento fra i vari settori (agricolo, idropotabile, industriale, etc) al fine di affrontare il tema delle grandi infrastrutture idriche nazionali, sia in termini di nuove opere che di salvaguardia del patrimonio esistente, con visione coordinata, finanziamenti adeguati agli obiettivi strategici da perseguire e regole certe e condivise per l’individuazione delle priorità, nel rispetto di un governo unitario della risorsa idrica, tesa a regolamentare i trasferimenti di risorsa sulla base dei fabbisogni idrici e delle disponibilità delle singole regioni.
Alla luce di ciò, nel 2023 il MIT ha lanciato un bando rivolto a Regioni, province e Enti di governo d’Ambito interessati ad inserire i propri progetti/investimenti all’interno del PNIISSI. Dalla loro classificazione in 4 classi (A, B, C e D) è scaturita la proposta di PNIISSI, la cui attuazione è prevista per stralci successivi in funzione delle risorse finanziarie progressivamente disponibili.
Acqua, i dettagli del primo stralcio del PNIISSI
Il primo pacchetto approvato dal MIT include 66 interventi distribuiti in 19 Regioni, per un finanziamento complessivo di oltre 954 milioni di euro. Nello specifico, si tratta di 10 interventi dedicati alla sola progettazione, con uno stanziamento di circa 36 milioni di euro, e 56 interventi che comprendono sia la progettazione che la realizzazione, per un importo di oltre 917 milioni di euro.
L'obiettivo primario è potenziare e adeguare le infrastrutture idriche, incrementando la resilienza dei sistemi idrici ai cambiamenti climatici e riducendo le perdite di risorsa idrica. Il Piano intero include 418 proposte per un valore di circa 12 miliardi di euro, integrando inoltre 565 interventi già programmati e finanziati dal MIT per un importo di circa 5 miliardi di euro.
Il decreto inoltre contiene una serie di disposizioni volte a disciplinare: le modalità di utilizzo delle risorse (articolo 3) e di realizzazione degli interventi, subordinando queste ultime ad appositi atti convenzionali sottoscritti tra il Ministero e i soggetti attuatori (articolo 4); le attività di monitoraggio degli interventi (articolo 5); le modalità di trasferimento delle risorse (articolo 6).
Il piano stralcio ha incassato il parere favorevole di Arera che ha comunque rilevato alcune criticità, tra cui la frammentazione dei soggetti individuati per l'attuazione degli interventi, il rischio che si allunghino i tempi proprio per il concorso di vari gestori in un quadro non sempre chiaro, e per questo Arera si impegna con il Ministero a monitorare gl adempimenti.
PNIISSI, ecco gli interventi Regione per Regione
Piemonte, previsti 3 interventi con un finanziamento di circa 70 milioni di euro. Nel dettaglio:
- Consorzio Gestori Servizi Idrici - CO.GE.S.I. scrl, lavori di sostituzione condotte di distribuzione, realizzazione impianto di filtrazione in località Andonno ed efficientamento serbatoio in località Crocetta;
- Associazione Irrigazione Est Sesia, manutenzione straordinaria delle gallerie e per il miglioramento della tenuta idraulica;
- Coutenza Canale Carlo Alberto, adeguamento e ammodernamento del Canale Carlo Alberto.
Lombardia, 6 interventi con 83 milioni di euro:
- Consorzio di Bonifica Garda Chiese, adeguamento e messa in sicurezza;
- Consorzio dell'Oglio, manutenzione strordinaria della Diga di Sarnico;
- Consorzio di Bonifica Navarolo Agro Cremonese Mantovano, progetto pilota per la regolazione irrigua;
- Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca, derivazione irrigua dal fiume Adda;
- Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi, lavori di adeguamento e impermeabilizzazione;
- Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico (DL 133/2014), nuove opere di regolazione per la messa in sicurezza del lago d'Idro.
Trentino Alto Adige, 3 interventi con un finanziamento di oltre 27 milioni di euro:
- Novareti SPA, due interventi sugli acquedotti di Trento e Rovereto;
- SEAB Spa, costruzione del nuovo serbatoio idropotabile di Bolzano.
Veneto, 7 interventi con oltre 80 milioni di euro:
- Consorzio di Bonifica veneto Orientale, due inteventi che includono il telecontrollo manufatti e monitoraggio dati idraulici e ambientali;
- AcegasApsAmga Spa, due interventi, tra cui il completamento del terzo acquedotto;
- Consorzio di Bonifica di II grado Lessinio Euganeo Berico, lavori di ripristino della funzionalità idraulica;
- Consorzio di Bonifica Adige Po, realizzazione di uno sbarramento mobile sul fiume Adige.
Friuli Venezia Giulia, otto interventi per oltre 41 milioni di euro:
- CAFC Spa, masterplan acquedotti e interconnessioni;
- Consorzio di bonifica Pianura Friulana, costruzione di una condotta di collegamento e sistema per il recupero parziale della portata di scarico della centrale di Somplago;
- ACEgasApsAmga Spa, 3 interventi tra cui quelli urgenti per la gestione di emergenze idriche, masterplan;
- Livenza Tagliamento Acque Spa, adeguamento e potenziamento impianti di potabilizzazine;
- CAFC Spa, interconnessione sistemi acquedottistici;
- HydroGEA spa, connessione tra due acquedotti.
Liguria, tre interventi per 33 milioni:
- Acam Acque, interconnesisone di pozzi;
- Ireti Spa, ottimizzazione distribuzione idrica e razionalizzazione di grandi adduttrici idriche nel genovese.
Emilia Romagna, 5 interventi per oltre 51 milioni:
- Consorzio bonifica Emilia Centrale, interventi sui collettori;
- Ireti Spa, nuovo campo pozzi;
- Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po, interventi per il risparmio idrico;
- Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, implementaizone primaria del sistema irriguo;
- Consorzio di Bonifica di Secondo grado per il canale Emiliano- Romagnolo.
Toscana, 4 interventi per oltre 41 milioni di euro:
- Acque Spa, miglioramento della diga di Drove di Cepparello;
- Publiacqua Spa, due interventi tra cui un nuovo invaso Gello- Pistoia;
- Nuove Acque spa, incrmeento della sicurezza della Diga di Cerventosa.
Umbria due interventi per oltre 14 milioni di euro:
- Umbria acque per il miglioramento della distribuzione dell'acqua nella zona nord di Perugia e nel sistema medio Tevere.
Marche, un intervento per oltre 22 milioni:
- Marche Muktiservizi Spa, riqualificazione dorsale acquadottistica Marche nord.
Lazio, 4 interventi per oltre 44 milioni di euro:
- Acea, sostituzione condotte;
- Acqua pubblia Sabina Spa, messa in sicurezza;
- Consorzio di Bonifica Litorale Nord, miglioramento sicurezza strutturale.
Abruzzo, un intervento per 31 milioni
- Gran Sasso Acqua Spa, realizzazione interconnessione tra i sistemi di approvvigionamento idropotabile.
Molise, un intervento per oltre 24 milioni:
- Grim Scarl, manutenzioni straordinarie.
Campania, due interventi per oltre 48 milioni:
- Gori SPa, riefficientamento schemi idrici e riduzione perdite.
Puglia, tre interventi per oltre 55 milioni di euro:
- Consorzio per la bonifica della Capitanata, sbarramento sul Torrente Carapellotto;
- Acquedotto Pugliese, opere integrative nel Gargano nord e delocalizzazione impianto di sollevamento di Manfredonia.
Basilicata, un intervento per oltre 113 milioni:
- Consorzio di Bonifica della Basilicata, ripristino della diga di Abate Alonia.
Calabria, quattro opere per 32 milioni circa:
- Consorzio di Bonifica Alto Ionio Reggino, messa in sicurezza del pozzo;
- Consorzio di BonificaTirreno Catanzarese, riparazione traversa fluviale;
- Consorzio di Bonifica integrale dei bacini meridionali del cosentino, adeguamento, miglioramento sismico della diga Redisole e manutenzione straordinaria della diga di Vitturino.
Sicilia, sei interventi per oltre 94 milioni di euro:
- Siciliacque Spa, potabilizzatore di Gela;
- Consorzio di bonifica G Catania, sostituzione della condotta metallica sul fiume Simeto e manutenzione straordinaria delle paratie;
- Dipartimento regionale dell'acqua e dei rifiuti, adeguamento diga Rosamarina;
- Consorzio di Bonifica 7 di Caltagirone, ristrutturazione della rete irrigua;
- Consozio di Bonifica 1 Trapani, interconnessione diga Rubino con casca di carico.
Sardegna, due interventi per otre 46 milioni:
- Consorzio di Bonifica dell'Oristanese, manutenzione straordinaria canale adduttore;
- Abbanoa Spa, lavori sulla diga Olai.
I numeri della crisi idrica italiana
Ogni anno in Italia vengono sprecati 3,4 miliardi di metri cubi di acqua potabile a causa delle perdite nella rete idrica, secondo i dati Eurispes. Siamo il paese con i maggiori consumi pro capite di acqua potabile e il secondo per consumi in agricoltura. Siamo infatti al primo posto tra i paesi UE per la quantità, in valore assoluto, di acqua dolce prelevata per uso potabile da corpi idrici superficiali o sotterranei e al secondo posto in termini di prelievi pro capite, con 155 metri cubi annui per abitante, preceduti solo dalla Grecia (158) e seguiti da Bulgaria (118) e Croazia (113).
Gli italiani sono i meno virtuosi a livello europeo con oltre 220 litri pro capite consumati giornalmente contro una media europea di 123 litri di acqua per abitante al giorno. Male anche i dati sul fronte delle perdite idriche nella rete di distribuzione che, nel 2020, sono state pari al 42,2% del volume di acqua immessa, il che equivale ad una perdita pari a 3,4 miliardi di metri cubi di acqua ogni anno. Detta in altro modo - scrivono i ricercatori di Eurispes - in Italia ogni giorno vengono buttati 157 litri al giorno di acqua per abitante pari al fabbisogno idrico di circa 43 milioni di persone.
Pagina MIT dedicata al PNIISSI
Parere di Arera allo Stralcio approvato dalal Cabina di regia
DPCM PNIISSI - GURI n. 302 del 27.12.2024
Photo by cottonbro studio