Con l’obiettivo di stimolare lo sviluppo di un ecosistema di fondi privati che investono nell'innovazione nel settore della difesa, la Commissione europea e il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) hanno lanciato oggi il Defence Equity Facility.
Cosa prevede il work programme 2023 del Fondo europeo difesa?
Come ha spiegato il commissario per il Mercato interno, Thierry Breton, con questo strumento la Commissione Ue e il FEI “forniscono un primo passo per migliorare l'accesso ai finanziamenti per il settore della difesa. L'iniziativa, infatti, contribuirà a inviare un segnale positivo al mercato e a stimolare gli investimenti privati a sostegno dell'innovazione nel settore della difesa”.
Come funziona il Defence Equity Facility
Con una dotazione di 175 milioni di euro, di cui 100 milioni provenienti dal dal Fondo europeo per la difesa e altri 75 milioni dal Fondo europeo per gli investimenti, l'iniziativa punta ad ampliare notevolmente la capacità di investimento del FEI così da sostenere, nei prossimi quattro anni, Fondi di private equity e Fondi di capitale di rischio con strategie riguardanti le tecnologie pertinenti per la difesa.
L’obiettivo è infatti quello di attrarre ulteriori investimenti privati nei fondi che sostiene, con l’ambizione di mobilitare complessivamente 500 milioni di euro a sostegno delle imprese europee che operano nel settore della difesa. Più nello specifico, l'iniziativa si concentra sulle tecnologie con potenziale dual-use, cioè tecnologie che comprendono applicazioni sia civili che di difesa come:
- sistemi informatici, spaziali, aerei, terrestri (comprese la protezione delle forze e la mobilità), navali e subacquei,
- risposta medica di difesa, chimico biologico radiologico nucleare (CBRN), biotecnologie e fattori umani,
- superiorità informativa (C4ISR),
- sensori passivi e attivi avanzati,
- trasformazione digitale,
- resilienza energetica e transizione ambientale,
- materiali e componenti,
- simulazione e formazione,
- previsione tecnologica strategica”.
Questa nuova opportunità di finanziamento sarà accompagnata da attività di sviluppo delle capacità, al fine di sostenere i gestori nello sviluppo e nella gestione dei loro Fondi.
Più nello specifico, il Defense Equity Facility è rivolto a Fondi gestiti in modo indipendente, compresi team di gestione alle prime armi, con sede nell’Unione Europea o in Norvegia. Tali investitori potranno ricevere finanziamenti azionari per creare il proprio Fondo e investire in tecnologie dual-use per la difesa.
Per accedere a questa opportunità, i gestori di Fondi dovranno presentare domanda tramite il sito web del FEI. L’operazione sarà infatti gestita dal FEI che investirà in qualità di socio accomandante nei Fondi che saranno selezionati, con l'obiettivo di effettuare investimenti che non saranno inferiori al 7,5% della chiusura a cui partecipa il FEI e che, come regola generale, non saranno superiori al 25% della dimensione del fondo.
I fondi che riceveranno un investimento nell'ambito del Defense Equity Facility, potranno investire in PMI (comprese le start-up), società a media capitalizzazione, società veicolo, joint venture, spin-off, spin-out, progetti di trasferimento tecnologico o diritti tecnologici.
Photo by Yan Kruka