La legge di bilancio delude le attese delle aziende che speravano in un restyling dei crediti d’imposta 4.0 in ottica green: nel testo non figura infatti l’annunciato ampliamento degli incentivi 4.0 a supporto dell’economia circolare. Presente invece il credito d’imposta per l'acquisto di materiali riciclati provenienti dalla raccolta differenziata.
L’impianto degli incentivi all’economia circolare dovrebbe vedere nel 2023 un anno importante. Almeno questo è quanto si evince dal cronoprogramma della Strategia nazionale per l’economia circolare, adottato il 19 settembre, e da una serie di annunci arrivati nella cornice di Ecomondo, a inizio novembre, dai rappresentanti dei ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo Economico.
Ma la legge di bilancio 2023 (legge n. 197/2022, approvata definitivamente il 29 dicembre e in vigore dal 1° gennaio 2023) delude le aspettative iniziali. Vediamo meglio cosa c’è e cosa manca in Manovra per l’economia circolare.
Quanto vale l'economia circolare in Italia?
Per l'Italia quello dell'economia circolare è un vero settore di eccellenza. Lo diceva lo scorso anno il rapporto nazionale realizzato dal Circular Economy Network e lo confermava a settembre anche il terzo Rapporto di Circonomia sul ranking dell’Italia in Europa nel cammino “green”, il Festival dell’economia circolare e della transizione ecologica.
L’Italia si conferma leader in Europa quanto a circolarità ed efficienza d’uso delle risorse: è la migliore tra i 27 Paesi dell’Unione nell’indice di circolarità costruito su 17 diversi indicatori, prima per consumo interno di materia procapite e percentuale di riciclo sul totale dei rifiuti, più avanti degli altri grandi Paesi europei (Germania, Francia, Spagna, Polonia) per energia consumata/unità di Pil e consumo di materia/unità di Pil. Un primato, afferma ancora il rapporto di Circonomia, che accomuna, complessivamente, tutte le aree del Paese, in particolare vede come assolute eccellenze europee sia la macroregione del Nord sia quella del Centro.
Ma c'è un ma. L’eccellenza italiana nell’economia circolare è “reattiva”, non strategica, si legge nel rapporto.