La Legge di Bilancio 2020 proroga le misure Opzione Donna e APE sociale, confermando anche la pensione anticipata, la cosiddetta Quota 100.
Quota 100, nessun cambiamento per il 2020
Le disposizioni in materia di pensione anticipata previste per il 2019 non vengono toccate nel 2020.
Si potrà quindi continuare ad andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi fino al 31 dicembre 2021. Nel settore privato sono previste finestre trimestrali, mentre nel pubblico la durata è di 6 mesi.
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Opzione Donna e APE sociale
La Manovra conferma anche per il 2020 il sussidio economico che accompagna alla pensione categorie di lavoratori da tutelare, la cosiddetta APE Social, e l'Opzione Donna, ossia la possibilità per le lavoratrici pubbliche e private di andare in pensione anticipata.
L'APE Sociale è un’indennità a carico dello Stato erogata dall’INPS che mira ad agevolare la transizione verso il pensionamento di soggetti che non siano già titolari di pensione diretta in Italia o all’estero, con almeno 63 anni di età e 30 anni di contributi. Per dare continuità alla misura, l'autorizzazione di spesa viene incrementata di 108 milioni di euro per l'anno 2020, 218,7 milioni di euro per l'anno 2021, 184,6 milioni di euro per l'anno 2022, 124,4 milioni di euro per l'anno 2023, 57,1 milioni di euro per l'anno 2024 e 2,2 milioni di euro per l'anno 2025.
L'Opzione Donna si rivolge alle lavoratrici che al 31 dicembre 2019 hanno maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un’età pari o superiore a 58 anni per le lavoratrici dipendenti e a 59 anni per le lavoratrici autonome.
Per il personale a tempo indeterminato delle istituzioni scolastiche e delle Istituzioni di Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) viene posticipa al 29 febbraio 2020 la data entro cui si può presentare domanda di cessazione dal servizio con effetti dall’inizio, rispettivamente, dell’anno scolastico o accademico.