Doveva essere pronto a metà ottobre, ma pare che uno scontro Lega-M5S abbia frenato ulteriormente i lavori sul decreto rinnovabili. Nel frattempo, il MISE ha inviato il testo modificato al Ministero dell’Ambiente: ecco cos’è cambiato.
La storia dell’atteso decreto rinnovabili non è ancora finita. La promessa dell’Esecutivo di far vedere la luce al decreto a metà ottobre è stata disattesa, come dimostra il calendario. Per ora sappiamo solo che il Ministero dello Sviluppo economico ha inviato a quello dell’Ambiente lo schema definitivo del decreto ministeriale di incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, per il previsto parere di concerto.
Nella nuova versione, il MISE ha accolto alcuni dei suggerimenti giunti dagli stakeholder nel corso dell’incontro tenutosi a fine settembre.
Le modifiche al decreto
Tra le modifiche apportate allo schema di decreto figurano:
- l’aumento del 10% della tariffa incentivante prevista per impianti mini idroelettrici e mini eolici;
- l’inserimento di un ulteriore procedura di asta e registro nel corso del 2021 così da aumentare l’arco temporale di vigenza del decreto e dare maggior certezza agli operatori;
- l’assegnazione del premio sul totale dell’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici realizzati in sostituzione di coperture in amianto o eternit in luogo della sola energia immessa in rete;
- la priorità ad impianti realizzati su discariche chiuse e ripristinate, nonché su aree per le quali risulta rilasciata la certificazione di avvenuta bonifica;
- l’inserimento di un criterio di salvaguardia tecnologica tale per cui, al verificarsi di condizioni particolarmente sfavorevoli per una fonte in competizione con altre all’interno dello stesso contingente, quest’ultima venga preservata con l’attivazione di un contingente dedicato;
- la possibilità, per impianti idroelettrici ed eolici, di usare componenti rigenerati seppur con una aumentata riduzione della tariffa incentivante;
- la richiesta di cauzioni a garanzia della concreta realizzazione dei progetti iscritti al registro, in misura comunque adeguatamente inferiore alle cauzioni previste per le aste.
Commenti
“Siamo molto soddisfatti dello schema del decreto”, ha dichiarato il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega all’energia Davide Crippa, “soprattutto perché nasce da un confronto con le associazioni che ci ha consentito di apportare quelle modifiche necessarie a risolvere alcune criticità riscontrate. Qualora ce ne fossero altre di natura territoriale, queste verranno affrontate ed eventualmente risolte in sede di Conferenza unificata Stato-Regioni”.