Terremoto - Arrivano le deroghe per la ricostruzione

|Novità|30 gennaio 2017

Procedure accelerate e deroghe per gli appalti della ricostruzione post sisma

Terremoto - fonte: Protezione civile

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E’ questo il senso del decreto che il Governo approverà nei prossimi giorni e che è stato oggetto di una prima discussione tra il premier Paolo Gentiloni e le Regioni interessate. I cantieri per la ricostruzione delle aree terremotate dovranno partire in tempi rapidissimi. Per questo si farà ricorso a un ampio pacchetto di deroghe alle regole ordinarie del Codice appalti. Ad esempio, in tema di procedura negoziata: sarà consentita anche sopra il milione di euro. Le amministrazioni, quindi, avranno mani più libere nell’aggiudicazione delle gare.

L'intervento del Governo

L’intervento si è reso necessario dopo che, nelle scorse settimane, la ricostruzione nel Centro Italia è ripartita con il freno a mano tirato. Qualche lentezza di troppo, ad esempio nella realizzazione delle casette, ha costretto il Governo ad aggiustare il tiro e a mettere a punto un nuovo intervento, dopo quelli delle settimane immediatamente successive ai primi terremoti.

Le deroghe al Codice

Quindi, si farà ricorso a un ampio pacchetto di deroghe, per la prima volta dall’entrata in vigore del nuovo Codice appalti. Le procedure ordinarie, cioè, saranno superate in diversi punti. A partire dall’utilizzo della trattativa privata: è, sostanzialmente, la modalità che consente alle amministrazioni di aggiudicare gli appalti senza un vero e proprio bando.

Trattativa privata

Al momento è consentita fino a un massimo di un milione di euro. Sarà possibile, per gli appalti della ricostruzione, fare eccezione a questa regola generale e utilizzare la trattativa privata anche sopra il tetto di un milione. L’unico limite sarà chiamare in causa almeno cinque imprese prima di scegliere la migliore. Ad applicare questa deroga potranno essere tutte le stazioni appaltanti coinvolte nella ricostruzione.

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Il massimo ribasso

Questa eccezione si accompagna ad un’altra novità, altrettanto pesante, in tema di criteri di aggiudicazione. Le amministrazioni, cioè, avranno mano libera nella scelta dell’offerta migliore e potranno procedere sia tenendo conto della qualità della proposta (offerta economicamente più vantaggiosa) che del solo prezzo (massimo ribasso). Anche questo cambiamento è rilevante, perché il prezzo più basso, per adesso, vale soltanto fino a un milione di euro.

Beni di culto

Incisiva anche una novità che riguarderà i beni di culto. Le diocesi potranno intervenire con deroghe ai loro poteri ordinari, affidando gli interventi in maniera urgente e dando incarichi di progettazione senza passare dai bandi. Quindi, altre deroghe alle procedure standard del Codice.

I controlli dell'Anac

Il decreto in arrivo, poi, conterrà anche un altro punto molto rilevante: i controlli “ex post” dell’Anac. L’Autorità anticorruzione, infatti, avrà il compito di fare le verifiche, per evitare che, tramite queste attività speciali, siano commessi abusi di qualsiasi tipo.

La riforma della Protezione civile

Questa riforma farà il paio con un’altra, in arrivo nei prossimi giorni: è la riforma della Protezione civile, che sarà approvata dal Senato in seconda lettura questa settimana. Regolerà i poteri speciali, in sede di ricostruzione e di emergenza, fissando delle procedure standard da applicare in tutte le situazioni, senza eccezioni.