In un tweet il ministro dello Sviluppo economico fa sapere che è in corso la verifica dei criteri di ripartizione dei fondi. Ma c'è il rischio che gli incentivi restino in un vicolo cieco.
In ritardo di quasi un anno e mezzo, il decreto per incentivare le rinnovabili diverse dal fotovoltaico fatica ancora a partire.
A fine aprile è arrivato l'atteso ok della Commissione europea al testo. Palazzo Berlaymont ha constatato che il decreto italiano favorisce l’integrazione dei produttori di energia rinnovabile nel mercato, reputando il regime conforme alle norme Ue sugli aiuti di Stato per la protezione ambientale e l’energia 2014-2020. In base a tali norme, gli Stati membri possono sostenere finanziariamente le energie rinnovabili a determinate condizioni.
Il decreto prevede che tutte le tecnologie di energia rinnovabile possono beneficiare del regime di aiuto, tranne il solare fotovoltaico. Secondo l’Italia, infatti, il fotovoltaico è già competitivo sul mercato nazionale e non necessita di un sostegno diretto all’energia elettrica prodotta, come confermato dalla notevole capacità produttiva dimostrata negli ultimi anni senza tale sostegno.
Il testo - valido fino alla fine del 2016 - è tornato quindi all'esame dei Ministeri competenti (Sviluppo economico, Ambiente e Politiche Agricole). E lì, per ora, si sarebbe bloccato.
Incentivi a rischio?
In base alla ricostruzione del portale specializzato QualEnergia, il testo rischierebbe addirittura di non vedere mai la luce. L'impasse sarebbe dovuta a una lettera formale della direzione generale Concorrenza della Commissione europea che chiede al Governo chiarimenti sugli incentivi alle biomasse elettriche, ex certificati verdi, presenti nel decreto per incentivare le rinnovabili diverse dal fotovoltaico che potrebbero essere la causa di una distorsione nel mercato di approvvigionamento dei combustibili legnosi.
Ciò spiegherebbe il ritardo accumulato anche dopo l'ok arrivato da Bruxelles a fine aprile, cui avrebbero dovuto seguire la pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale e l'uscita dei primi bandi.