Il Testo Unico delle rinnovabili, approvato il 7 agosto dal Consiglio dei Ministri, continua il suo iter in Parlamento con una serie di audizioni che ne stanno mettendo in risalto limiti e possibilità in fieri. In base al Dlgs, che attualmente ha oltre un anno di ritardo rispetto alle tempistiche previste, tutti gli iter autorizzativi saranno divisi in tre macro categorie: attività libera, che non ha bisogno di permessi, procedura abilitativa semplificata (PAS), con l'ausilio di una piattaforma dedicata e l'applicazione del silenzio assenso da parte del Comune di riferimento, e Autorizzazione unica, con delibera della Conferenza dei servizi.
Il Testo Unico Rinnovabili, composto da quindici articoli e quattro allegati, dovrà entrare in vigore dal 31 dicembre e ha l'obiettivo di semplificare le procedure amministrative per costruzione, posa in opera, esercizio e modifiche degli impianti rinnovabili.
L'esame parlamentare del decreto legislativo - che rinnova il sistema autorizzativo raggruppando tutti gli iter burocratici in tre vie - è partito presso le commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera dei Deputati, poi procederà presso le commissioni Bilancio e la commissione parlamentare per la Semplificazione, approdando infine in Assemblea.