Il Ministero dell’Interno ha infatti reso note le modalità di accesso al Fondo progettazione per gli Enti locali, varato cinque anni fa e gestito dallo stesso dicastero. L’obiettivo del Fondo è di sostenere i Comuni e gli altri enti beneficiari nella messa a terra di una progettazione di qualità, allo scopo di ridurre le fragilità dei territori e favorire la sostenibilità ambientale.
Cosa prevede il Fondo di progettazione Enti locali
La misura, il cui nome ufficiale è “Fondo per le spese di progettazione definitiva ed esecutiva sostenute dagli Enti locali”, è stata introdotta dalla Manovra 2020. Si tratta di uno strumento istituito fino al 2034, con una dotazione iniziale di 2,7 miliardi e aumentata a più riprese con vari provvedimenti.
Ad esempio, la Manovra 2024 ha incrementato la dotazione finanziaria per gli anni dal 2024 al 2026 di 100 milioni di euro per ciascuna annualità, per cui le risorse complessive per il 2025 ammontano a 300 milioni di euro.
A proposito di dotazioni annuali, dall’annualità 2022 almeno il 40% delle risorse del Fondo di progettazione per gli Enti locali deve essere destinato al Mezzogiorno, dove spesso sono presenti maggiori fragilità.
Per quanto riguarda gli interventi ammissibili, il Fondo sostiene la progettazione delle seguenti opere, in questo ordine di priorità:
- messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico;
- messa in sicurezza ed efficientamento energetico delle scuole, degli edifici pubblici e del patrimonio degli enti locali;
- messa in sicurezza di strade.
Guardando ai beneficiari, il Fondo si rivolge non solo ai Comuni, ma anche a Province, Città metropolitane, Comunità montane e isolane, e alle Unioni di Comuni. Soggetti che possono inviare fino ad un massimo di tre richieste di contributo ciascuno.
