Dopo 15 anni nei quali l’operatività delle strutture è stata assicurata direttamente dall’EIT, tre Knowledge Innovation Communities (KIC) dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia sono pronte ad entrare in una nuova fase di vita caratterizzata dalla necessità di assicurare in completa autonomia il proprio bilancio. Un percorso durato tre lustri, che può essere interessante anche per molti di quegli organismi italiani creati dal PNRR che, concluso il Piano dovranno camminare con le proprie gambe.
Pur nella diversità di servizi erogati - molta incubazione, accelerazione e formazione nel caso dell’EIT, e più ricerca, sviluppo e trasferimento tecnologico nel caso degli organismi PNRR - il percorso di tutte queste strutture è infatti lo stesso: rendersi economicamente indipendenti rispetto alle risorse pubbliche (al netto di eventuali bandi a cui partecipare) e finanziarsi mediante la valorizzazione dei propri servizi.
Un obiettivo non facile, che richiede tempo e che nel caso delle prime tre Comunità della conoscenza e dell’innovazione (questo il nome italiano delle KIC) dell’EIT è arrivato dopo 15 anni di percorso.
Adesso si entra in nuova fase, la cui data