In un periodo in cui siccità e alluvioni sono ormai all'ordine del giorno, profilandosi come un “new normal” dei prossimi decenni, la definizione di standard, vincoli e incentivi per una gestione efficiente dell’acqua a scala di edificio e di città è ormai imprescindibile. Una prima occasione potrebbe arrivare dall’imminente riforma dei bonus edilizi su cui si inizia a ragionare in Parlamento dove, al fianco degli ormai “classici” temi energetici e di sicurezza sismica, inizia ad affacciarsi timidamente anche quello idrico.
La call Water4All per la ricerca sui servizi ecosistemi acquatici
Per un insieme di motivi, il salto di qualità da compiere non è banale. Sul piano intervengono anzitutto fattori culturali legati ad abitudini di lungo corso (un consumo poco consapevole dell’acqua), idee errate (l'acqua è illimitata) e scale di priorità consolidate (la transizione green coincide con la questione energetica). Pesano però anche elementi tecnici ed operativi visto che, come ci ha spiegato Luigi Petta, responsabile del Laboratorio Tecnologie per l'uso e gestione efficiente di acqua e reflui ENEA, “uno dei principali limiti per l’implementazione di misure di efficientamento (idrico, n.d.r) consiste nella difficoltà di operare su involucri edilizi ed impianti già esisten