All’interno della proposta di modifica del PNRR, che prevede la cancellazione di alcune misure e l’inserimento del capitolo REPowerEU, un ruolo centrale è rappresentato dagli interventi di rigenerazione urbana. Da un lato, infatti, il governo intende definanziare misure come i Piani urbani integrati; dall'altro si stanziano 4 miliardi per l’efficientamento energetico di beni pubblici come le case popolari o gli ospedali, solo per citarne alcuni. Una strategia che non piace ai Comuni, i maggiori destinatari delle misure che verrebbero cancellate, molte delle quali già pienamente operative.
Anche nel caso della rigenerazione urbana, dunque, il documento “Proposte di revisione del PNRR e capitolo REPowerEU”, approvato il 27 luglio in Cabina di regia, gioca sul doppio fronte dell’eliminazione dal PNRR di alcune misure complicate (con la promessa di spesarle altrove) e della definizione di una nuova misura all’interno del neo-capitolo REPowerEU.
Nel primo caso, infatti, tra le misure che dovrebbero uscire dal PNRR figurano anche 3 misure in capo ai Comuni per un totale di 13 miliardi di euro. Nel secondo caso, invece, tra le nuove misure finanziate da REPowerEU figura un nuovo intervento di efficientamento energetico del patrimonio pubblico.
REPowerEU e l’efficientamento energetico del patrimonio pubblico
Partendo dalla nuova costola del PNRR - quella di REPowerEU dedicata alla transizione green - oltre a finanziare l’Ecobonus sociale, essa prevede anche investimenti per l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare pubblico. Parliamo di un intervento a cui sono destinati 4 miliardi di euro, incluso però un sub-investimento da 400 milioni di euro relativo al cold ironing dei porti.
Per ora le informazioni disponibili sul nuovo investimento non sono moltissime. Oltre al budget (3,6 miliardi), infatti, quello che si sa è che si tratta di una misura che “mira all’efficientamento energetico degli immobili pubblici (pubblica amministrazione, centri sportivi, edilizia residenziale pubblica, luoghi della cultura, ospedali, caserme, scuole/università, ecc.), degli edifici di culto, caserme”.
Da quanto si capisce scorrendo il documento ufficiale, non sembra si tratterà di un nuovo bando.