Per sostenere la ricerca e lo sviluppo di farmaci innovativi e vaccini, il dl Sostegni bis prevede due crediti d’imposta sulla ricerca, punta sulla Fondazione ENEA Tech e Biomedical e stanzia fondi per l’infialamento. Le risorse si sommano ai 200 milioni già previsti dal Sostegni 1.
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione del dl 73-2021, lo schema di gioco per potenziare in Italia le attività di ricerca e sviluppo (R&S) sui nuovi farmaci, inclusi i vaccini, previsto dal governo nel Sostegni bis (e confermato con qualche aggiunta anche dal Parlamento) è diventato legge.
Decreto Sostegni bis: credito d’imposta su farmaci e vaccini
Il primo intervento è quello che prevede un credito d’imposta al 20% - fino ad un massimo di 20 milioni l’anno - sui costi sostenuti dalle imprese che effettuano attività di ricerca (sia fondamentale, sia industriale) e di sviluppo di farmaci innovativi e vaccini, incluse le spese per studi di fattibilità. I costi eleggibili - precisano dal governo - saranno quelli sostenuti dal 1° giugno 2021 e fino al 31 dicembre 2030.
Il credito - che sarà utilizzabile in compensazione, in tre quote annuali di pari importo, a decorrere dall’anno successivo a quello di maturazione - non concorrerà alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell'imposta regionale sulle attività produttive.
Il credito spetterà anche “alle imprese residenti o alle stabili organizzazioni nel territorio dello Stato di soggetti non residenti che eseguono le attività di ricerca e sviluppo in Italia nel caso di contratti stipulati con imprese residenti o localizzate in altri Stati”.
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Le risorse del dl Sostegni bis per ENEA Tech e Biomedical
L’altro intervento specificatamente volto ad aumentare la capacità italiana nel settore farmaceutico è incentrato sulla Fondazione Enea Biomedical Tech, nome poi cambiato dai parlamentari in Fondazione ENEA Tech e Biomedical, che punta a favorire il trasferimento tecnologico.