Nel decreto Recovery confluiscono una serie di misure per centrare gli obiettivi del Recovery Plan da raggiungere entro fine anno, così da mettere in sicurezza i fondi che l’Italia attende da Bruxelles. La parte maggiore del testo riguarda gli incentivi al settore turismo, ma non è la sola novità di rilievo.
Gli enti locali dovranno gestire 70 miliardi del PNRR. Riusciranno a farlo, e a farlo bene?
Il decreto Pnrr o decreto Recovery (decreto legge n. 152 del 6 novembre 2021, convertito nella legge n. 233 del 29 dicembre 2021), volto ad accelerare l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, include un ampio ventaglio di misure: dal turismo agli investimenti infrastrutturali, dalla rigenerazione urbana alle zone economiche speciali (Zes), dalle borse di studio per l’accesso all’università alle scuole innovative.
Il pacchetto turismo nel decreto Recovery: superbonus 80% e contributi a fondo perduto per riqualificare alberghi e non solo
I primi articoli del decreto PNRR sono dedicati al turismo, con misure ad hoc per rimediare agli effetti della pandemia.
Il comparto assume un ruolo di primo piano nel decreto Pnrr, che tra le altre misure introduce un superbonus dell’80% per interventi di riqualificazione delle strutture e contributi a fondo perduto fino a 40mila euro per migliorare la ricettività delle imprese turistiche; l'istituzione di una sezione speciale per il turismo nel Fondo centrale di garanzia per le PMI e benefici fiscali ad hoc per la digitalizzazione di agenzie e tour operator.
Nel dettaglio, il tax credit e il contributo sono rivolti alle imprese del settore turistico, ricettivo e fieristico-congressuale per interventi in materia edilizia e digitalizzazione.
Per le spese non coperte dagli incentivi è possibile fruire di un finanziamento a tasso agevolato.
Con il decreto Pnrr nasce anche una Sezione Speciale Turismo del Fondo di garanzia per le piccole e medie con l'intento di concedere garanzie alle imprese alberghiere, alle strutture agrituristiche, alle strutture ricettive all’aria aperta, alle imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale (compresi gli stabilimenti balneari, i complessi termali, i porti turistici e i parchi tematici) nonché ai giovani fino a 35 anni di età che intendono avviare un’attività nel settore turistico.
L'articolo 3 del decreto Pnrr prevede poi, tramite il Fondo per gli investimenti nel settore turistico, contributi diretti alla spesa per gli interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale nel turismo.
Per agenzie di viaggi e tour operator è previsto un credito di imposta pari al 50% dei costi sostenuti per investimenti e attività di sviluppo digitale, fino a 25.000 euro.
Per saperne di più sugli incentivi e i bonus alberghi
10 milioni per i ristoranti
Il decreto interviene anche a sostegno della ristorazione prevede la nascita di un Fondo, con una dotazione di 10 milioni di euro per l’anno 2021, per l’erogazione di contributi a fondo perduto alle imprese del settore della ristorazione per sostenerne la ripresa e la continuità.
Fondo Ripresa Resilienza Italia
Il decreto Recovery, inoltre, battezza un nuovo fondo di fondi denominato Fondo Ripresa Resilienza Italia, del quale lo Stato Italiano è contributore unico e la cui gestione è affidata alla Banca Europea per gli Investimenti, con una dote di 772 milioni di euro.
Il fondo è volto all'attuazione - nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza - delle linee progettuali Piani urbani integrati - Fondo dei Fondi della BEI - M5C2, intervento 2.2 b) e Sviluppo e resilienza delle imprese del settore turistico (Fondo dei Fondi BEI) - M1C3 intervento 4.2.3.
Per approfondire: come funziona il Fondo Ripresa Resilienza Italia?
Spesa dei fondi Pnrr da parte delle amministrazioni locali
Per accelerare e rendere più efficiente la spesa dei fondi Pnrr da parte degli enti locali, il decreto interviene con una serie di articoli dedicati.
L'articolo 9, in particolare, include diversi commi dedicati al tema della spesa dei fondi europei. Oltre a specifiche norme di natura contabile funzionali alla gestione delle risorse destinate all’attuazione del PNRR, l'articolo 9 prevede la possibilità di collaborazione tra enti pubblici nel rendere interoperative diverse banche dati amministrative per promuovere la produzione di valutazioni significative sull’impatto delle riforme e degli investimenti del PNRR.
Viene inoltre istituito presso la Ragioneria generale dello Stato un Comitato scientifico per le attività inerenti alla revisione della spesa, e sono previste 40 nuove assunzioni presso la RgS.
Sempre l'articolo 9 del decreto interviene per realizzare la riforma 1.15 del PNRR denominata “Dotare le pubbliche amministrazioni italiane di un sistema unico di contabilità economico-patrimoniale” e affida ad apposita circolare del Ministero dell’economia e delle finanze il compito di stabilire le modalità, le condizioni e i criteri in base ai quali le amministrazioni titolari dei singoli interventi previsti nel PNRR possono imputare nel relativo quadro economico i costi per il personale da rendicontare a carico del Piano.
Infine, sempre all'articolo 9, sono previste misure per rafforzare il ruolo di controllo del Parlamento nel processo di attuazione e valutazione della spesa del PNRR.
Digitale e competenze: Polo strategico nazionale e Fondo per la Repubblica digitale
Sarà affidata a Difesa Spa, società controllata dal Ministero della Difesa, la procedura di gara per la costituzione del Polo strategico nazionale che dovrà ospitare in modalità cloud i dati più sensibili della PA.
Al digitale, e in particolare al miglioramento delle competenze, è dedicato anche un fondo ad hoc: si tratta del Fondo per la Repubblica digitale, che nasce con una dotazione di circa 500 milioni fino al 2026 per sostenere progetti rivolti alla formazione e all’inclusione digitale con l'obiettivo di aumentare le competenze tecnologiche della popolazione.
Nel passaggio parlamentare il capitolo competenze si è allargato prevedendo anche un articolo dedicato ad incrementare le risorse a disposizione del Fondo nuove competenze: 100 milioni di euro in più per l’anno 2021. Parallelamente, sempre nell'ambito dell'articolo 10bis, è prevista una ridetermina del limite delle minori entrate contributive posto per l'esonero dal versamento del 100% dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro derivanti dalla conclusione di contratti di rioccupazione.
Uno sportello unico digitale per le ZES
Il decreto PNRR prova a sbloccare lo stallo in cui versano le Zone economiche speciali prevedendo la creazione di uno sportello unico digitale per la presentazione dei progetti di nuove attività nelle ZES e semplificazioni procedurali per la risoluzione delle controversie nei casi di opposizione delle amministrazioni interessate nell’ambito della conferenza dei servizi.
Borse di studio università, gare più semplici per gli alloggi studenteschi e un concorso di progettazione per le scuole innovative
Il decreto Recovery punta a sbloccare gli importi e i requisiti delle borse di studio per l’accesso alle università, semplificando i requisiti di accesso alle borse.
Previste anche azioni per l’adeguamento delle classi di laurea e la digitalizzazione delle gare per la costruzione di alloggi per studenti.
Fronte scuola, è prevista l’indizione di un concorso di progettazione per attuare le azioni del PNRR relative alla costruzione di scuole innovative dal punto di vista architettonico e strutturale.
Tale concorso è indetto dal Ministero dell’istruzione ed è articolato in due gradi:
- il primo è finalizzato alla presentazione di idee progettuali;
- il secondo grado, cui accedono le migliori proposte progettuali, è volto alla predisposizione di progetti di fattibilità tecnica ed economica.
Infrastrutture ferroviarie e rigenerazione urbana
Il provvedimento prevede una semplificazione delle procedure riguardanti gli investimenti ferroviari attraverso un intervento sulle procedure di approvazione del Contratto di programma tra MIMS e RFI, per ridurre i tempi di realizzazione degli investimenti ferroviari - una delle riforme previste dal PNNR da realizzare entro la fine del 2021.
Il capitolo ambiente: misure per risorse idriche, tempi ridotti per la Vas e gestione del fine vita degli impianti fotovoltaici
Una serie di misure sono dedicate al tema ambientale, tra le priorità del PNRR. Oltre a una serie di azioni per le risorse idriche, il decreto Recovery prevede l’adozione di un Piano d’azione per la riqualificazione dei siti orfani al fine di ridurre l’occupazione del terreno e migliorare il risanamento urbano.
Previste anche una proposta di riduzione dei tempi del procedimento di Valutazione ambientale strategica (Vas) e una misura volta a definire gli obblighi dei produttori in relazione alla gestione del fine vita degli impianti fotovoltaici.
Fronte bollette, in vista della chiusura del mercato tutelato, il decreto prevede una disciplina di accompagnamento all’apertura del mercato per i clienti domestici con riferimento alla fornitura di energia elettrica, in particolare prevedendo che se non intervenisse tempestivamente una disciplina del mercato a tutele graduali continuerà ad applicarsi per i clienti vulnerabili il servizio di maggior tutela.
Il testo del decreto Recovery (decreto legge n. 152 del 6 novembre 2021)