
Nonostante gli indubbi aspetti positivi e il fatto di essere stato introdotto in Italia ormai da circa un decennio, l’EPC non è ancora uno strumento molto diffuso, sia in ambito privato, sia in ambito pubblico.
A frenarne la diffusione è infatti la sua “particolare complessità”, si legge nel vademecum rilasciato da poco dal Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica (DIPE) e presentato di recente nel corso di un webinar.
Ciò non toglie, però, che in un Paese in piena "bonus bulimia" si dovrebbe cominciare a parlare maggiormente di EPC, vista la sua potenziale capacità di tenere insieme diversi obiettivi come: la tutela dell’ambiente e il contrasto ai cambiamenti climatici; la qualificazione delle imprese con il conseguente aumento della loro competitività; i conti pubblici.