Partenariati pubblico-privati, nuovi modelli di garanzie pubbliche, maggiore qualità dei progetti infrastrutturali e tassonomia degli investimenti green. Questi i temi trattati a cavallo del weekend da investitori istituzionali di mezzo mondo, governi e autorità UE, riuniti in Italia per capire come aumentare le risorse per gli investimenti infrastrutturali, cruciali per la ripresa post-Covid.
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Si chiama D20-LTIC ed è il Club internazionale degli investitori di lungo periodo (come CDP) che venerdì si è riunito in Italia per parlare di investimenti infrastrutturali e del modo di attrarre sempre più capitali privati. Un tema tanto importante da far partecipare tre ministri (Franco, Giovannini e Cingolani), il commissario UE Gentiloni ed i rappresentanti dei principali fondi di investimento del mondo, presenti in parte anche all’altro evento del G20 sugli investimenti infrastrutturali (questa volta locali) che si è svolto il 27 settembre a Genova.
Che si tratti infatti del mantenimento di infrastrutture ormai obsolete nei paesi sviluppati (vedi la tragedia del Ponte