Nella Legge di Bilancio 2019 spuntano due fondi, per oltre 150 milioni milioni, per il venture capital e lo sviluppo delle applicazioni di Intelligenza Artificiale, Blockchain, Internet of Things e Cybersecurity.
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Diversi commi della Legge di Bilancio 2019 entrata in vigore il 1° gennaio sono dedicati a startup e innovazione. Tra le novità, 110 milioni per ovviare al ritardo del venture capital italiano e un fondo da 45 milioni per Intelligenza Artificiale, Blockchain e Internet of Things.
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Venture Capital
La Manovra si dedica all’ecosistema delle startup, partendo dal forte ritardo di sviluppo del mercato del venture capital in Italia.
Sebbene in crescita negli ultimi anni, si stima che tale mercato non superi ad oggi i 250/300 milioni di euro all’anno di capitali investiti e sia ancora molto in ritardo, in termini di raccolta fondi, investimenti finalizzati e transazioni fatte, rispetto agli stadi di sviluppo del venture capital presenti in Paesi a noi vicini quali Spagna, Francia e Germania.
Per ovviare a questo storico ritardo la Legge di Bilancio 2019 istituisce presso il Ministero dello Sviluppo economico un Fondo per il sostegno al Venture Capital. Lo Stato è autorizzato a investire in classi di quote o azioni di uno o più organismi di investimento collettivo del risparmio chiusi, di uno o più Fondi di Venture Capital, coprendo tutte le diverse fasi di investimento, dal seed/early stage investment fino all’expansion capital.
Il fondo potrà contare su una dotazione complessiva di 110 milioni di euro, ovvero 30 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2019 al 2021 e di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2025.
La Manovra prevede inoltre la possibilità di reinvestire il 15% degli utili provenienti dalle partecipate dal Ministero dello Sviluppo economico in fondi di venture capital.