Riforma incentivi imprese: Codice in CdM a settembre

|Norme|17 luglio 2024

Palazzo Chigi - Photo credit: Simone RamellaA seguito di un nuovo incontro con la Commissione Sviluppo economico della Conferenza delle Regioni sull'attuazione della legge delega 160-2023 per la razionalizzazione del sistema delle agevolazioni alle imprese, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato che il Codice degli incentivi arriverà in Consiglio dei Ministri nel mese di settembre.

Incentivi alle imprese: riforma in arrivo insieme al potenziamento di Transizione 4.0

La legge delega per il riordino degli incentivi alle imprese n. 160-2023, entrata in vigore il 30 novembre dello scorso anno, è il risultato dell'esame congiunto di due provvedimenti: il ddl n. 571 collegato alla manovra 2023 e approvato nel febbraio 2023 in Consiglio dei ministri e il disegno di legge di iniziativa parlamentare n. 607 di delega al Governo in materia di revisione del sistema degli incentivi alle imprese, che è stato assorbito nel primo.

Allo stesso tempo, la riforma degli incentivi alle imprese - che rientra tra quelle da attuare nell'ambito del PNRR rivisto - è in continuità con il disegno di legge adottato nel maggio 2022 dal governo Draghi, in coerenza con l'opera di riordino degli incentivi prevista dal DEF 2021 come collegato alla legge di bilancio 2022. Il Governo Meloni ha ripreso l'impianto di quel provvedimento, decaduto con la fine della precedente legislatura, potenziandolo però con nuove previsioni e rinviando i termini per esercitare la delega da 12 a 24 mesi.

Obiettivo del progetto - che secondo quanto anticipato da Urso dovrebbe concretizzarsi a settembre con la presentazione del nuovo Codice degli incentivi in Consiglio dei Ministri - è razionalizzare numero e forma delle agevolazioni, coordinare meglio incentivi nazionali e regionali, migliorare la valutazione dei regimi di aiuto e semplificare i controlli sui beneficiari, affidando al nuovo Codice la definizione di principi e modelli a cui dovranno ispirarsi in futuro i bandi.

La riforma - la prima dal decreto Crescita del 2012 che ha introdotto il Fondo crescita sostenibile (FCS) e ha abrogato 43 norme nazionali relative ad agevolazioni al sistema imprenditoriale - dovrebbe andare a semplificare un universo che nel 2020 contava 1.466 diverse agevolazioni e che a fine 2021 è salito a 1.982 misure con i vari bonus e ristori Covid, di cui 229 delle amministrazioni centrali e 1.753 delle amministrazioni regionali.

Caricamento dei piani...