MIMIT: 400 milioni per le imprese del Mezzogiorno che investono nel digitale, con un occhio al green
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso firma il decreto che istituisce un nuovo bando per rafforzare la crescita sostenibile e la competitività delle PMI del Mezzogiorno. 400 milioni a disposizione per incentivare gli investimenti innovativi, che facciano ricorso alle tecnologie digitali, secondo il Piano Transizione 4.0. Spazio anche agli investimenti green, con premialità per i progetti ambientali, che migliorano l'efficienza energetica delle imprese e per le soluzioni legate all’economia circolare.
Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Sono le Regioni su cui punta il radar del bando che sarà presto pubblicato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT).
Bando che potrà contare su uno stanziamento complessivo di 400 milioni di euro provenienti dal Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027 (PN RIC 2021-2027).
Cosa finanzia il bando da 400 milioni per le PMI del Mezzogiorno
Obiettivo della misura, prevista da un decreto MIMIT firmato da Urso il 19 maggio e in attesa di pubblicazione, è sostenere il processo di transizione delle piccole e medie imprese nelle regioni del Mezzogiorno mediante l’incentivazione di investimenti imprenditoriali innovativi, che facciano ampio ricorso alle tecnologie digitali, secondo il Piano Transizione 4.0.
I progetti che potranno accedere all’incentivo statale devono essere quindi innovativi, vale a dire che devono prevedere l’utilizzo di tecnologie abilitanti (come il cloud o la realtà virtuale) per ampliare la capacità produttiva, diversificare la produzione, realizzare nuovi prodotti, modificare il processo di produzione già esistente o realizzare una nuova unità produttiva.
Un occhio di riguardo - sotto forma di premialità - sarà rivolto alla transizione green, quindi a quei progetti che prevedano anche l’efficientamento energetico dell’impresa, che consentano un risparmio energetico almeno pari al 5%, e ai progetti che introducono nel processo produttivo soluzioni legate all’economia circolare.
Attenzione anche all’ambiente: altre premialità sono infatti previste per i progetti che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici e per le PMI che abbiano aderito ad un sistema di gestione ambientale o di efficienza energetica o che siano in possesso di una certificazione ambientale di prodotto.
Come funzionano gli incentivi?
I progetti delle imprese dovranno prevedere spese comprese tra 750mila e 5 milioni di euro e dovranno essere realizzati nelle regioni del Mezzogiorno.
L’incentivo pubblico potrà coprire fino al 75% delle spese ritenute ammissibili con un’agevolazione articolata in un contributo e in un finanziamento agevolato.
Cosa prevede il Ddl di riforma degli incentivi alle imprese?