Mentre parte il sistema delle ciclovie turistiche nazionali, il Ministero dell'Ambiente predispone una bozza di decreto per l’assegnazione dei 12 milioni di euro per la mobilità alternativa.
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Da Torino a Venezia, da Verona a Firenze, da Caposele (Avellino) al tacco d'Italia, Santa Maria di Leuca (Lecce). Sono i percorsi del sistema delle ciclovie turistiche nazionali, che prendono il via con la firma di tre protocolli d'intesa da parte del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, del ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo Dario Franceschini, e dei rappresentanti delle 8 Regioni coinvolte (Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Basilicata e Puglia).
Previste dalla Legge di Stabilità 2016, le tre ciclovie (insieme ad una quarta, quella del Grab - Grande raccordo anulare delle biciclette, sul cui protocollo d’intesa MIT e MIBACT stanno lavorando con il Comune di Roma) possono contare su uno stanziamento di 91 milioni di euro: 17 milioni per il 2016, 37 milioni per il 2017 e 37 milioni per il 2018. Anche le Regioni e gli altri enti territoriali cofinazieranno i progetti con risorse già messe in campo e che permetteranno di arrivare a meta in tempi più brevi.
I contenuti dei protocolli d’intesa e i tempi
Gli accordi siglati prevedono che queste vie di comunicazione siano riservate esclusivamente per viaggi non motorizzati, sviluppati in modo integrato, con l’intento di salvaguardare sia l'ambiente che la qualità della vita del territorio circostante. Le rotte devono rispettare standard soddisfacenti in quanto a larghezza e pendenza per garantire che siano itinerari user-friendly e per gli utenti di tutte le abilità.
Le associazioni coinvolte - tra cui Fiab, Bicitalia e Legambiente - possono essere dei partner importanti nelle attività di promozione e di monitoraggio dei percorsi.
Gli atti firmati rappresentano una “road map” in cui si descrivono le azioni in capo a ogni ente, MIT, MIBACT e Regioni, tra cui, in sintesi:
- nel 2016 la sottoscrizione dei protocolli e lo stanziamento dei fondi per la progettazione;
- nel 2017 la progettazione dei tracciati, gli accordi di programma con gli enti locali interessati dai percorsi, le prime gare per la realizzazione delle ciclovie e l’apertura dei primi cantieri;
- nel 2018 la chiusura dei primi cantieri e le altre gare per la realizzazione delle ciclovie con l’apertura e la chiusura degli ultimi cantieri.
I protocolli d’intesa, concordati in questi mesi con le 8 Regioni coinvolte, danno il via al percorso amministrativo per la progettazione e la realizzazione delle opere, e riguardano nello specifico:
- Ciclovia Ven-To da Venezia a Torino, siglato tra MIT, MIBACT e Regioni Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte;
- Ciclovia del Sole da Verona a Firenze siglato tra MIT, MIBACT e Regioni Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana;
- Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese da Caposele (AV) a Santa Maria di Leuca (LE), siglato tra MIT, MIBACT e Regioni Campania, Basilicata e Puglia.
I percorsi delle ciclovie turistiche nazionali
La Ciclovia Ven-To prende spunto dal progetto Ven-To “In bicicletta da Venezia a Torino lungo il fiume Po” redatto dal dipartimento di Architettura e pianificazione del Politecnico di Milano, che consiste in una ciclovia di 680 chilometri che corre lungo il fiume Po, in parte sugli argini, in parte lungo ciclabili esistenti e in parte su tracciati ancora da attrezzare. Collegherà Venezia a Torino attraversando 4 regioni, 12 province, 121 comuni e 242 località e paesaggi culturali, incrociando lungo il proprio percorso una grande varietà di bellezze artistiche, monumentali, ambientali e naturali, luoghi di storia, cultura e di produzione lungo il corso del Po.
Si tratta della più lunga infrastruttura per il cicloturismo in Italia e nel Sud Europa, inserendosi nella direttrice Eurovelo 8 in connessione con Eurovelo 5 e Eurovelo 7.
La Ciclovia del Sole, della lunghezza di circa 300 chilometri, fa parte del più ampio progetto della Ciclopista del Sole, ideato dalla Fiab per coprire 3mila chilometri, parte integrante di Eurovelo 7. Una prima tratta, dal Brennero a Verona e Lago di Garda, è stata già completata, pur in assenza di un coordinamento nazionale. La prossima tappa, che attraverserà 4 regioni, vuole estendersi da Verona a Firenze, con l'obiettivo successivo di raggiungere la Capitale. Il tracciato è già costellato di numerose ciclabili in sede propria.
Infine, il progetto di Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese nasce dalla volontà della Regione Puglia di rendere accessibile al pubblico e percorribile in bicicletta, quale greenway, la strada di servizio, normalmente vietata all’accesso e al transito ordinario in quanto destinata soltanto al personale autorizzato, che corre lungo il canale principale dell’acquedotto pugliese. Si tratta di circa 500 chilometri attraverso 3 regioni. Il tracciato è stato già individuato all’interno del progetto di cooperazione internazionale di cui è capofila la Regione Puglia e la ciclovia dell’Acquedotto, d’intesa con la Fiab, titolare del marchio Bicitalia, è diventata variante pugliese dell’itinerario n. 11 (“Ciclovia degli Appennini”) della rete ciclabile Bicitalia.
Il valore potenziale del cicloturismo in Italia
Oltre a inserirsi in una politica per la mobilità sostenibile e a promuovere in generale l’uso della bicicletta, che in Italia si attesta solo al 3,8%, la rete delle ciclovie turistiche nazionali intende contribuire a sviluppare il cicloturismo nel Paese. Secondo dati del 2012, in Europa il cicloturismo ha contato oltre 2 milioni di viaggi e 20 milioni di pernottamenti per un valore totale di 44 miliardi di euro. E’ sviluppato prevalentemente nel Nord del continente e il maggior numero di cicloturisti inoltre sono di nazionalità tedesca.
In Francia, principale meta dei cicloturisti, sempre nel 2012 il cicloturismo ha generato un fatturato di oltre 2 miliardi. In Germania nello stesso anno il cicloturismo ha generato 9 miliardi di fatturato. Il valore potenziale del cicloturismo in Italia è stimabile in circa 3,2 miliardi annui.
Mobilità sostenibile e qualità dell'aria: tavolo al Ministero dell'Ambiente
Dopo la firma del decreto per la mobilità sostenibile, di cui si attende la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, il Ministero dell'Ambiente fa il punto sullo stato di attuazione delle attività previste dal protocollo anti-smog sottoscritto il 30 dicembre scorso da Governo, Conferenza delle Regioni e Anci. E nel corso del tavolo sulla qualità dell’aria – cui hanno preso parte, oltre al ministro Gian Luca Galletti, i rappresentanti di Anci e Conferenza delle Regioni, di Ispra, Protezione Civile, AssoArpa e Gse – è stata predisposta una bozza di decreto per l’assegnazione dei 12 milioni di euro per la mobilità alternativa, che verranno resi disponibili nel prossimo ottobre.
Sono stati valutati positivamente progetti per un importo di 5,5 milioni di euro complessivi per le città di Roma, Bologna, Milano e Torino: per le prime due, sono già stati firmati gli accordi di programma, mentre i restanti due saranno sottoscritti a breve.
Inoltre, è in via di definizione la circolare attuativa che definisce le procedure per i progetti di installazione delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici, finanziabili con il Fondo Kyoto, per un importo di 50 milioni.