Con la firma degli accordi con Molise e Sardegna, i Patti per il Sud siglati dal Governo salgono a quota 10. Siglato anche il Contratto istituzionale di sviluppo (CIS) per l’area di Taranto.
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I Patti per il Sud, al centro del piano per il Mezzogiorno, individuano risorse, priorità e tempi d’azione per ciascuna delle aree del Paese interessate dai progetti di investimento.
Patto per il Molise
L'investimento complessivo previsto per la Regione Molise supera i 727,7 milioni di euro. Il focus degli investimenti sarà su cinque assi prioritari:
- Infrastrutture (293 milioni);
- Ambiente e territorio (226 milioni);
- Sviluppo economico e produttivo (76 milioni);
- Turismo e cultura (108,9 milioni);
- Innovazione formativa (23 milioni).
Il 26 luglio il Presidente del Consiglio Matteo Renzi si è recato a San Giuliano di Puglia (in provincia di Campobasso) e successivamente ha visitato il Pastificio La Molisana, sempre a Campobasso. Nel pomeriggio, ha firmato il Patto per il Sud Regione Molise presso l’aula magna dell’Università degli studi del Molise, per poi visitare l'unità produttiva di Unilever a Pozzilli (Isernia).
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Patto per la Sardegna
Quasi 3 miliardi di euro, per la precisione 2.905.194.553 euro: è l'investimento complessivo previsto per la Regione Sardegna, articolato su 6 assi:
- Infrastrutture (1,3 miliardi);
- Ambiente e territorio (730 milioni);
- Sviluppo economico e produttivo (362 milioni);
- Turismo e cultura (117 milioni);
- Infrastrutture sociali (350 milioni);
- Governance (7 milioni).
I patti già firmati
Il primo ad essere stato siglato, il 24 aprile scorso, è stato quello per la Regione Campania: in tutto, il Patto per la Campania prevede investimenti per 9,5 miliardi di euro in 6 aree d'intervento: Infrastrutture; Ambiente; Sviluppo economico e produttivo; Scuola, Università e Lavoro; Turismo e cultura; Sicurezza e Cultura della Legalità.
Il 30 aprile è stata la volta della Regione Calabria: un Patto da 4,9 miliardi di euro articolato in una serie di interventi nei settori: Infrastrutture nodali; Ambiente e messa in sicurezza del territorio (Programma Calabria Sicura); Sviluppo economico e produttivo; Turismo, Cultura e Sport; Scuola, Università e lavoro; Edilizia ed innovazione sanitaria; Sicurezza e legalità.
Nel corso della stessa giornata, Renzi ha inoltre inaugurato i nuovi spazi del Museo nazionale archeologico di Reggio Calabria, siglando al contempo il Patto per la città, da 410 milioni di euro.
A seguire sono stati siglati i patti per altre due città metropolitane, Catania e Palermo, rispettivamente da 739 e 770 milioni di euro, e quello per la Basilicata, da 4 miliardi di euro, articolato in cinque assi: Infrastrutture (circa 1,83 miliardi di euro), Ambiente (953 milioni), Sviluppo economico e produttivo (424 milioni), Turismo e cultura (308 milioni), Welfare e legalità (278 milioni).
Gli ultimi patti siglati prima dell'intesa con la Regione Molise hanno riguardato la Regione Abruzzo, cui stato è destinato 1 miliardo e mezzo per investimenti in infrastrutture (616 milioni di euro), ambiente (477 milioni), sviluppo economico e produttivo (157 milioni), turismo e cultura (254 milioni), e la città metropolitana di Bari, che sono andate risorse superiori a 657 milioni di euro, concentrate su infrastrutture (315 milioni), sviluppo economico e produttivo (71 milioni e mezzo), riqualificazione sociale e servizi metropolitani (170 milioni), ambiente e territorio (32 milioni), turismo e cultura (63 milioni), governance (5 milioni).
I Patti mancanti
Le istruttorie sono in fase avanzata per tutti gli altri Patti, relativi alle Regioni Puglia e Sicilia e alle città metropolitane di Napoli, Taranto e Cagliari. Nel giorno della firma del Patto per la Regione Sardegna, il 29 luglio, il premier ha firmato il Contratto istituzionale di sviluppo con la città di Taranto.
I Contratti istituzionali di sviluppo (CIS), istituiti dall'articolo 6 del decreto legislativo n. 88-2011, si affiancano ai Contratti di sviluppo per finanziare opere infrastrutturali funzionali alla coesione territoriale del Paese. I CIS sono sottoscritti dal Ministro per la coesione territoriale, d'intesa con il Ministro dell'economia e finanze, e da altre amministrazioni competenti, per eseguire interventi prioritari di sviluppo, soprattutto nelle aree svantaggiate e nel Mezzogiorno. Sul piatto 863 milioni di euro: risorse non nuove ma riprogrammate e riassegnate all'area nell'intento, stavolta, di giungere alla loro spesa effettiva.