Patti per il Sud – si aggiungono Molise e Sardegna

|Novità|01 agosto 2016

Con la firma degli accordi con Molise e Sardegna, i Patti per il Sud siglati dal Governo salgono a quota 10. Siglato anche il Contratto istituzionale di sviluppo (CIS) per l’area di Taranto.

Patto Molise

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Patti per il Sud - intesa Governo-Basilicata, in arrivo altri 10 accordi

I Patti per il Sud, al centro del piano per il Mezzogiorno, individuano risorse, priorità e tempi d’azione per ciascuna delle aree del Paese interessate dai progetti di investimento.

Patto per il Molise

L'investimento complessivo previsto per la Regione Molise supera i 727,7 milioni di euro. Il focus degli investimenti sarà su cinque assi prioritari:

  • Infrastrutture (293 milioni);
  • Ambiente e territorio (226 milioni);
  • Sviluppo economico e produttivo (76 milioni);
  • Turismo e cultura (108,9 milioni);
  • Innovazione formativa (23 milioni).

Il 26 luglio il Presidente del Consiglio Matteo Renzi si è recato a San Giuliano di Puglia (in provincia di Campobasso) e successivamente ha visitato il Pastificio La Molisana, sempre a Campobasso. Nel pomeriggio, ha firmato il Patto per il Sud Regione Molise presso l’aula magna dell’Università degli studi del Molise, per poi visitare l'unità produttiva di Unilever a Pozzilli (Isernia).

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Patto per la Sardegna

Quasi 3 miliardi di euro, per la precisione 2.905.194.553 euro: è l'investimento complessivo previsto per la Regione Sardegna, articolato su 6 assi:

 

  • Infrastrutture (1,3 miliardi);
  • Ambiente e territorio (730 milioni);
  • Sviluppo economico e produttivo (362 milioni);
  • Turismo e cultura (117 milioni);
  • Infrastrutture sociali (350 milioni);
  • Governance (7 milioni).

 

I patti già firmati

Il primo ad essere stato siglato, il 24 aprile scorso, è stato quello per la Regione Campania: in tutto, il Patto per la Campania prevede investimenti per 9,5 miliardi di euro in 6 aree d'intervento: Infrastrutture; Ambiente; Sviluppo economico e produttivo; Scuola, Università e Lavoro; Turismo e cultura; Sicurezza e Cultura della Legalità.

Il 30 aprile è stata la volta della Regione Calabria: un Patto da 4,9 miliardi di euro articolato in una serie di interventi nei settori: Infrastrutture nodali; Ambiente e messa in sicurezza del territorio (Programma Calabria Sicura); Sviluppo economico e produttivo; Turismo, Cultura e Sport; Scuola, Università e lavoro; Edilizia ed innovazione sanitaria; Sicurezza e legalità.

Nel corso della stessa giornata, Renzi ha inoltre inaugurato i nuovi spazi del Museo nazionale archeologico di Reggio Calabria, siglando al contempo il Patto per la città, da 410 milioni di euro.

A seguire sono stati siglati i patti per altre due città metropolitane, Catania e Palermo, rispettivamente da 739 e 770 milioni di euro, e quello per la Basilicata, da 4 miliardi di euro, articolato in cinque assi: Infrastrutture (circa 1,83 miliardi di euro), Ambiente (953 milioni), Sviluppo economico e produttivo (424 milioni), Turismo e cultura (308 milioni), Welfare e legalità (278 milioni).

Gli ultimi patti siglati prima dell'intesa con la Regione Molise hanno riguardato la Regione Abruzzo, cui stato è destinato 1 miliardo e mezzo per investimenti in infrastrutture (616 milioni di euro), ambiente (477 milioni), sviluppo economico e produttivo (157 milioni), turismo e cultura (254 milioni), e la città metropolitana di Bari, che sono andate risorse superiori a 657 milioni di euro, concentrate su infrastrutture (315 milioni), sviluppo economico e produttivo (71 milioni e mezzo), riqualificazione sociale e servizi metropolitani (170 milioni), ambiente e territorio (32 milioni), turismo e cultura (63 milioni), governance (5 milioni).

I Patti mancanti

Le istruttorie sono in fase avanzata per tutti gli altri Patti, relativi alle Regioni Puglia e Sicilia e alle città metropolitane di Napoli, Taranto e Cagliari. Nel giorno della firma del Patto per la Regione Sardegna, il 29 luglio, il premier ha firmato il Contratto istituzionale di sviluppo con la città di Taranto

Contratti istituzionali di sviluppo (CIS), istituiti dall'articolo 6 del decreto legislativo n. 88-2011, si affiancano ai Contratti di sviluppo per finanziare opere infrastrutturali funzionali alla coesione territoriale del Paese. I CIS sono sottoscritti dal Ministro per la coesione territoriale, d'intesa con il Ministro dell'economia e finanze, e da altre amministrazioni competenti, per eseguire interventi prioritari di sviluppo, soprattutto nelle aree svantaggiate e nel Mezzogiorno. Sul piatto 863 milioni di euro: risorse non nuove ma riprogrammate e riassegnate all'area nell'intento, stavolta, di giungere alla loro spesa effettiva.