Confronto tra Governo e Regioni in preparazione dei Patti per il Sud. Esecutivo al lavoro anche con i sindaci delle Città metropolitane
Priorità di investimento, risorse finanziarie, tempistiche e governance. Questi i temi al centro del confronto tra il Governo e gli amministratori regionali e locali in preparazione dei Patti per il Sud.
Dopo gli incontri tecnici con i presidenti di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, la prossima settimana si passerà alla stesura dei documenti, per arrivare alla firma degli accordi con le Regioni prima di Natale.
Nel frattempo, con la riunione in programma oggi tra il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti e il sindaco di Messina Renato Accorinti, partono anche i lavori per la firma dei Patti con le Città metropolitane, che seguiranno quelli con le Regioni.
La struttura dei Patti per il Sud
Complessivamente i Patti saranno 16 - alle otto Regioni meridionali si aggiungono le otto Città metropolitane del Sud (Napoli, Bari, Taranto, Reggio Calabria, Palermo, Catania, Messina, Cagliari) - in linea con il Masterplan per il Mezzogiorno presentato a inizio novembre.
Nello specifico ogni Patto si strutturerà in quattro capitoli:
- la vision per lo sviluppo del territorio,
- la ricognizione delle risorse a disposizione,
- gli interventi prioritari,
- la governance del processo.
Per quanto riguarda il primo capitolo, ciascuna amministrazione punterà su esigenze e punti di forza del territorio di riferimento, dalla reindustrializzazione al turismo, dalla logistica alle bonifiche ambientali.
Quanto ai fondi, è lo stesso Governo nelle linee guida del Masterplan, a fare chiarezza: “non sono le risorse che mancano”, si legge. “Tra fondi strutturali (FESR e FSE) 2014-2020, pari a 56,2 miliardi di euro, di cui 32,2 miliardi di euro europei e 24 miliardi nazionali, cui si aggiungono fondi di cofinanziamento regionale per 4,3 miliardi di euro, e Fondo Sviluppo e Coesione, per il quale sono già oggi disponibili 39 miliardi di euro sulla programmazione 2014-2020, stiamo parlando di circa 95 miliardi di euro a disposizione da qui al 2023 per politiche di sviluppo”, prosegue la nota dell'Esecutivo.
Quello che è mancato finora, ammette il Governo, è la capacità di utilizzare queste risorse, anche se l'accelerazione nella spesa dei fondi europei 2007-2013 rappresenta un segnale positivo. Rispetto al 15% di spesa registrato al 31 dicembre 2011, al 30 giugno 2015 si è arrivati all’80%, con l'obiettivo di centrare il 100% entro la scadenza di fine anno.
Per migliorare la gestione delle risorse a disposizione delle Regioni e delle Città metropolitane, gli ultimi due capitoli dei Patti per il Sud dovranno contenere indicazioni precise sia sulle tempistiche che sulle responsabilità dei diversi livelli di Governo.
Nel capitolo interventi prioritari, oltre agli investimenti infrastrutturali per la banda ultralarga, il sistema ferroviario, porti e aeroporti, le interconnessioni energetiche e i rigassificatori, dovrebbe rientrare anche il rafforzamento degli incentivi fiscali per la patrimonializzazione delle imprese.
Sul fronte della governance, il Governo prevede di guidare la cabina di regia Stato-Regioni del Fondo Sviluppo e Coesione, che insieme al Dipartimento per le politiche di coesione e all’Agenzia per la coesione territoriale, si occuperà di massimizzare le sinergie con i fondi strutturali europei, di rimuovere gli ostacoli procedurali e di accelerare i processi autorizzatori. L'ultimo capitolo dei Patti per il Sud sarà dedicato proprio a definire i contorni della cooperazione interistituzionale tra le amministrazioni centrali, regionali e locali.
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Linee guida Masterplan per il Mezzogiorno
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Author: Palazzochigi / photo on flickr