Quali implicazioni avrà un ritardo dell’approvazione del nuovo quadro pluriennale europeo 2021-2027 per la politica di coesione, alla luce del Coronavirus? Se lo domanda un nuovo studio della CRPM che ipotizza tre scenari e consiglia di estendere di un anno l’attuale quadro di programmazione (2014-2020) per evitare di interrompere gli investimenti assicurati dai fondi UE.
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Anno bisesto, anno funesto dice il vecchio adagio popolare. E sarà vero considerando che questo 2020, oltre ad essere l’anno della più grave epidemia dai tempi dell'influenza spagnola, è anche l’anno in cui si dovrebbero svolgere i negoziati per il nuovo bilancio europeo 2021-2027 e per la Brexit.
Due elementi “tecnici” che, nonostante rischino di rimanere confinati all’interno del dibattito tra gli addetti ai lavori, avranno invece ripercussioni concrete sulla vita di tutti noi, definendo come e quando sarà assicurato il flusso di risorse UE agli stati membri, alle prese con una crisi sanitaria ed economica senza precedenti.